Abruzzo: cambiamo le facce 25 luglio 2008
DAL BLOG DI ANTONIO DI PIETRO, SI RIPORTA:
Dopo tutto lo tsunami giudiziario che è successo in Abruzzo, siamo qui per vedere il da farsi. Sia chiara una cosa: in Abruzzo è successo ciò che sta succedendo in tutte le regioni nel settore sanità. Non esiste la coalizione di destra e la coalizione di sinistra. C'è un trasversalismo della mazzetta, un federalismo della mazzetta che da quando il federalismo della sanità ha trasferito le risorse dallo Stato alle regioni si sono trasferite pure le mazzette dallo Stato centrale allo Stato regionale. Al di là delle responsabilità personali, in quanto giudiziarie, c'è una responsabilità politica grande come una casa. Da qui in Abruzzo, da dove vi sto parlando, i giudici stanno accertando cose incredibili, peggio della Tangentopoli milanese, che coinvolge tutti i partiti da centrodestra a centrosinistra. Sono cambiate anche le coalizioni al governo, da destra a sinistra, ma coloro che gestivano i soldi sono rimasti sempre gli stessi, pagando prima una parte e poi l'altra. Cosa dobbiamo fare ora? Dobbiamo procedere al ricambio generazionale della classe dirigente. E' da tanto che lo dice l'Italia dei Valori. Se non cambi le facce non cambi il modo di fare politica. In Abruzzo ci stanno chiedendo se ci mettiamo con uno o con l'altro partito. Non ci interessa metterci con le sigle. Ci interessa metterci con le persone, e quindi ci rivolgiamo alla società civile affinché costruiamo assieme una classe politica nuova, con le mani pulite, per ridare dignità ad una regione e portarla come esempio alle altre regioni dove sono già scoppiati altri scandali in materia di sanità o che stanno per scoppiare. Ecco perché in questo momento non è importante stare con questo o con quel partito, ma stare con delle persone perbene che decidono di scendere in politica per evitare di ridarla in mano sempre alle stesse persone.
COMMENTO DI FERNANDO: Non è una novità che buona parte delle Regioni mazzettano, specie nel settore della sanità. E’ che la magistratura ogni tanto scoperchia una cripta e vengono fuori le sorprese. Perché ? Perché nella Sanità la politica non c’entra un C….! Finchè lo Stato e le Regioni foraggiano le AA.SS.LL. e nominano i Direttori Generali (con Super stipendi!) ci saranno sempre le mazzette! Togliete la politica dalla Sanità. Lo volete capire Si O NO? Abolite le Regioni che sono carrozzoni politici improduttivi e costano l’occhio della testa e non servono a nulla. On.le Di Pietro faccia i Referendum anche per queste riforme: 1) VIA I POLITICI DALLA SANITA’; 2) NO AI DIRETTORI GENERALI NOMINATI DALLE REGIONI CON CRITERI CLIENTELARI; 3) NON ALLE REGIONI CHE NON SERVONO A NULLA: oltre a neutralizzare il Lodo Alfano (che è un aborto giuridico!). Per quanto riguarda le persone perbene sono come le mosche bianche. E’ raro trovarle! Il problema della moralizzazione della vita pubblica che Lei, On.le Di Pietro, come tutti Noi auspichiamo, è lontano secoli. Ci vorranno salti di generazione perché si cambi rotta. Si dovrà iniziare pian piano dalla scuola. Poi dalla famiglia. Poi dalla Stato. Non è un discorso che si risolve in un cinquantennio. Se si parte col piede giusto passerà almeno un secolo. Noi non ci saremo. Sul piano morale, purtroppo, si fa un passo avanti e quattro indietro. La corruzione, il potere, i soldi, inquinano ed hanno il sopravvento su tutto. In ogni caso occorrerà pur sempre iniziare altrimenti non si arriverà mai. E cominciamo! Rimbocchiamoci le maniche! Facciamo in modo però di non cambiare solo le facce ma anche la musica…..