Di Massimo Danadi, riportiamo:
Eluana è morta, e credo che in questi momenti ci voglia pacatezza, cordoglio e senso di compressione per la famiglia, ma credo che alcune cose vadano dette e che i cittadini italiani devono sapere: si è acceso, in questi mesi, un dibattito in larga parte non vero.
Dentro di me ho sentito la necessità di capire, di sapere, di informarmi, parlando con i medici che hanno curato Eluana, con luminari della neurologia e grandi anestesisti, e tutti mi hanno detto la stessa cosa: Eluana, 17 anni fa al momento dell'incidente, ha riportato lesioni cerebrali gravissimi e non reversibili. Da allora, in lei, non c'è stata nessuna attività cerebrale, non quella attività che definiscono primaria, ossia tutto quello che noi intendiamo come vita, come coscienza, come veglia.
Da allora in poi, all'interno del suo corpo è iniziato un processo che riguarda tutti coloro che si trovano in queste condizioni, per cui il cervello inizia ad atrofizzarsi dopo tre-quattro anni, dopo dieci anni resta qualcosa che è poco più della dimensione di un pugno, immaginiamoci dopo 17 anni. In queste condizioni non c'è più non solo la speranza, ma nemmeno quello che la medicina potrebbe definire un miracolo.
Resta soltanto la consapevolezza che tutto quello che Eluana è stata, la sua intelligenza, la voglia di vivere, tutte quelle cose che la sua famiglia e i suoi amici hanno amato se ne sono andate 17 anni fa. Da allora è rimasto un corpo, un guscio, forte perché giovane, ma probabilmente non più quella cosa che noi uomini riteniamo, secondo un criterio di dignità, essere vita in senso proprio.
Credo che si devono rispettare le opinioni di tutti, e quindi anche le opinioni di chi crede che quella sia vita, non è la mia opinione e non lo sarà mai, ma rispetto le opinioni differenti. Proprio per questo penso che sia inaccettabile una e una cosa soltanto: che qualcuno, in virtù di una propria convinzione, etica o religiosa, pretendaPer me quella non è vita. Chi mi costringesse a quella "vita" creerebbe in me, nella parte più intima del mio essere e della mia forma di pensare, una violenza inaudita. Non è possibile che qualcuno, in nome di un idea, faccia una legge che impedisca a me di seguire quello che è il mio orientamento e pensiero.
Questo è quello che sta accadendo, e quello che ancora, pur avendo ormai rinunciato a questo disegno di legge, che era oltretutto uno strafalcione giuridico, il centrodestra cerca di fare: una norma sul testamento biologico, dove in realtà vuole ancora una volta affermare un principio esclusivamente di natura confessionale. Questo è il motivo per cui contrasteremo questa impostazione, cosi come contrasteremo il fatto che questo governo (dopo essersi sbarazzato del Parlamento, ridotto ormai a 630 servi che devono soltanto premere un bottone per votare la fiducia ai decreti legge del Premier, e dopo aver tentato di sbarazzarsi della magistratura sottoponendola al potere politico) voglia sbarazzarsi degli ultimi baluardi che restano a tutela della democrazia: il ruolo del Capo dello Stato e quell'insieme di pesi e contrappesi che fanno una democrazia. Noi non glielo permetteremo. che questa convinzione diventi norma dello Stato e che riconosca come senso di umanità, di pietà e di idea della vita solo la propria idea, relegando l'altra non soltanto a qualcosa da condannare, ma addirittura illegale.
Il pressing di Fini: riforme condivise Bossi: Napolitano è una garanzia
DA WWW.LASTAMPA.IT, SI RIPORTA:
Il presidente della Camera FINI: «Serve una assunzione di responsabilità da parte
della generalità delle forze politiche» Il Pd in piazza «per la Costituzione».
ROMA
Con la vicenda di Eluana Englaro sullo sfondo e con le forze politiche impegnate nella discussione sul testamento biologico, si riapre il dibattito sulla Costituzione e sulle riforme istituzionali. Le posizioni restano distanti, ma intanto la riforma della legge elettorale europea procede a ritmo spedito. La Commissione Affari costituzionali del Senato ha dato il suo via libera e la riforma verrà esaminata martedì in seconda lettura dall'aula di Palazzo Madama. Alla Camera Pdl, Pd, Lega, Udc e Idv hanno votato all'unisono.
Sulla Costituzione i pareri sono diversi. Il Presidente della Camera Gianfranco Fini(Concordiamo con Fini)
Ai giornalisti che gli hanno posto una domanda sulla possibilità di un dialogo, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risponde: «Io sono il più moderato di tutti....». Umberto Bossi afferma: «Napolitano è una garanzia, ma la lettera su Eluana è stata un errore. La costituzione non va cambiata».
Per Walter Veltroni «la nostra carta costituzionale è un documento esemplare che va rispettato e di fronte al quale bisogna inchinarsi». Domani il Pd scenderà in piazza in difesa della Costituzione: parlerà il Presidente emerito della Repubblica e membro della Costituente Oscar Luigi Scalfaro.
Massimo D'Alema sottolinea che «solo le riforme condivise sono in grado di essere approvate e di realizzare dei cambiamenti reali e duraturi». rilancia: «Oggi il Paese ha bisogno di una corale assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche, nel rispetto della distinzione tra maggioranza ed opposizione, per realizzare le riforme che sono necessarie e, per certi aspetti, indispensabili per un migliore funzionamento della nostra democrazia».
NOSTRO COMMENTO: Ho accorpato i due articoli sperando che su questa delicata questione si possa addivenire ad una soluzione bipartisan.