Processo Mediaset: Ci risiamo! Berlusconi ottiene rinvio delle udienze a marzo
Fonte:IDVstaff
Seguendo lo stesso copione della scorsa udienza Berlusconi non compare in aula, a causa di nuovi impegni istituzionali - non si sa bene quali - e fa consegnare ai Giudici della Prima sezione Penale del Tribunale di Milano, una nuova lettera dove comunque presta il consenso perché si proceda senza di lui.
Ma dopo che a Corte si è pronunciata sull'ammissione di atti prodotti dall'accusa e relativa a verbali di interrogatori, sommarie informazioni e dichiarazioni spontanee, non ammessi quelli di Berlusconi nei processi "Guardia di Finanza" e "Consolidato Fininvest"; l'avvocato Piero Longo ha depositato un'istanza alla Corte in cui si chiede il rinvio dell'udienza del prossimo lunedì, primo febbraio, a causa di una visita istituzionale che il Presidente del Consiglio svolgerà nello stato di Israele.
Il Pubblico Ministero, Fabio De Pasquale, visibilmente contrariato si è domandato quando il sopraggiunto impegno fosse stato messo in calendario perché: "Leale collaborazione vuol dire leale collaborazione".
Il Presidente, Edoardo D'Avossa, ha disposto così la ripresa delle udienze il prossimo primo marzo osservando che, perdurando gli impedimenti, potrebbe decidere di stralciare la posizione di Berlusconi celebrando le udienze il sabato e proseguendo le udienze degli altri imputati il lunedì, per poi - eventualmente - riunirli al termine dell'istruzione dibattimentale.
In caso di stralcio, però, non è detto che a Berlusconi capiti, casualmente, di essere impegnato anche il sabato.
Se la Corte, ad un certo punto, dovesse ritenere non più legittimo l'impedimento del Premier, beh a questo punto - ha spiegato l'avvocato Longo - la Camera dei Deputati potrebbe sollevare un conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta.
Oltre al rinvio la difesa di Silvio Berlusconi ottiene anche il rigetto della richiesta dell'accusa di assumere al processo le dichiarazioni del loro assistito, e di altri imputati, rese in passato
INSERT GHEDINI
Il processo che vede coinvolto, oltre al Presidente del Consiglio, anche Fedele Confalonieri, il produttore Frank Agrama - considerato socio occulto di Berlusconi - ed altri funzionari del biscione e di importanti major cinematografiche, ha come oggetto l'accertamento della responsabilità relativamente a presunte vendite, a prezzi gonfiati, dei diritti per film o serie tv, con lo scopo - da un lato - di evadere il fisco e - dall'altro - di accantonare grosse somme di denaro. Fondi neri da usare per ogni necessità.
Tutto rinviato, dunque, al primo marzo prossimo, mentre in Parlamento si lavora alle nuove norme per togliere Silvio dai guai.
Oggi il Presidente del Consiglio, come al solito, non era in Aula al processo per i diritti Mediaset.
I suoi avvocati hanno dichiarato che non si presentera' nemmeno alla prossima udienza, rinviata, quindi, per legittimo impedimento. Il Presidente del Consiglio ha scarsa considerazione sia della magistratura che del Parlamento. Infatti, non si presenta in nessuna delle due sedi poiché lo considera, evidentemente, una perdita di tempo.
Quando intervengo in Aula mi rivolgo a lui come al “signor Presidente del Consiglio che non c’è”; invito i giudici a fare altrettanto in tribunale dicendo: “signor imputato che non c’è”.
Una delle quattro più alte cariche dello Stato che non rispetta né le istituzioni né la giustizia è un Presidente del Consiglio che ha a noia la democrazia.
Vorrei allora ricordargli che agli italiani, invece, piace la democrazia e non hanno intenzione di rinunciare alle proprie libertà.
Reputo, contrariamente all’opinione della maggioranza e alle precisazioni del Presidente della Camera, che non ci sia da scongiurare alcun avvento di una “democrazia giudiziaria”.
C’è sì, e deve continuare ad esserci, una corrispondenza tra reato e processo che va difesa dalla discrezionalità della politica. Se commetti dieci reati sei chiamato a risponderne in dieci processi.
Dopo tutto il Presidente del Consiglio ha evitato molti dei procedimenti a suo carico, non tanto perché è stata accertata la sua estraneità ai fatti contestati, ma perché lui è intervenuto per alterare il corso della giustizia soggiogandola alla discrezionalità della politica!
La questione qui è un’altra: come può quest’uomo essere coinvolto in così tanti processi ed essere alla Presidenza del Consiglio?
Riporto di seguito il servizio dell’udienza al processo Mediaset.
Testo del video intervento
Non si presenta in aula e fa slittare le successive udienze di un mese. Il processo a carico di Silvio Berlusconi per la presunta compravendita a prezzi gonfiati di diritti televisivi e cinematografici riprenderà il primo marzo prossimo.
Seguendo lo stesso copione della scorsa udienza Berlusconi non compare in aula, a causa di nuovi impegni istituzionali - non si sa bene quali - e fa consegnare ai Giudici della Prima sezione Penale del Tribunale di Milano, una nuova lettera dove comunque presta il consenso perché si proceda senza di lui.
Ma dopo che a Corte si è pronunciata sull'ammissione di atti prodotti dall'accusa e relativa a verbali di interrogatori, sommarie informazioni e dichiarazioni spontanee, non ammessi quelli di Berlusconi nei processi "Guardia di Finanza" e "Consolidato Fininvest"; l'avvocato Piero Longo ha depositato un'istanza alla Corte in cui si chiede il rinvio dell'udienza del prossimo lunedì, primo febbraio, a causa di una visita istituzionale che il Presidente del Consiglio svolgerà nello stato di Israele.
Il Pubblico Ministero, Fabio De Pasquale, visibilmente contrariato si è domandato quando il sopraggiunto impegno fosse stato messo in calendario perché: "Leale collaborazione vuol dire leale collaborazione".
Il Presidente, Edoardo D'Avossa, ha disposto così la ripresa delle udienze il prossimo primo marzo osservando che, perdurando gli impedimenti, potrebbe decidere di stralciare la posizione di Berlusconi celebrando le udienze il sabato e proseguendo le udienze degli altri imputati il lunedì, per poi - eventualmente - riunirli al termine dell'istruzione dibattimentale.
In caso di stralcio, però, non è detto che a Berlusconi capiti, casualmente, di essere impegnato anche il sabato.
Se la Corte, ad un certo punto, dovesse ritenere non più legittimo l'impedimento del Premier, beh a questo punto - ha spiegato l'avvocato Longo - la Camera dei Deputati potrebbe sollevare un conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta.
Oltre al rinvio la difesa di Silvio Berlusconi ottiene anche il rigetto della richiesta dell'accusa di assumere al processo le dichiarazioni del loro assistito, e di altri imputati, rese in passato.
Il processo che vede coinvolto, oltre al Presidente del Consiglio, anche Fedele Confalonieri, il produttore Frank Agrama - considerato socio occulto di Berlusconi - ed altri funzionari del biscione e di importanti major cinematografiche, ha come oggetto l'accertamento della responsabilità relativamente a presunte vendite, a prezzi gonfiati, dei diritti per film o serie tv, con lo scopo - da un lato - di evadere il fisco e - dall'altro - di accantonare grosse somme di denaro. Fondi neri da usare per ogni necessità.
Tutto rinviato, dunque, al primo marzo prossimo, mentre in Parlamento si lavora alle nuove norme per togliere Silvio dai guai.
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Fonte:IDVstaff
Ghedini:“accuse incredibili”. Bondi: “così muore la giustizia”.
Sono queste le prime esilaranti dichiarazioni dell’avvocato di Berlusconi, nonché parlamentare, e del ministro dei Beni Culturali, che ha rifinanziato con i soldi pubblici la fondazione Craxi, sul probabile rinvio a giudizio del presidente del Consiglio nel processo Mediatrade-Rti.
Milioni e milioni di euro di possibile evasione fiscale, stando all’ipotesi accusatoria, sottratti ai servizi per i cittadini, agli asili, alle scuole che poi crollano, ai treni che deragliano e causano tragedie, alla cassa integrazione per qualche migliaio di disoccupati.
Il governo Berlusconi ha creato repulsione tra Stato e struttura economica del Paese costruendo un’idea di Stato-ladrone verso cui si giustifica l’esistenza di un’imprenditoria-furbona, dimenticando che lui appartiene alla seconda categoria pur governando il primo.
Ignora dunque che se lui e il suo modello imprenditoriale, diffusosi come un cancro, non avessero per primi istigato all’evasione di milioni e milioni di euro con leggine e scudi fiscali ora, magari, saremmo in grado di fare quella riforma tributaria che lui stesso ulula alla luna dal 1994.
Seguirò anche questo processo attraverso il blog così come sto facendo con quelli di Bassolino, Mills e Dell’Utri.
La giustizia fa il suo corso, le leggi della Casta altrettanto. Il processo breve, il legittimo impedimento e la legge sulle intercettazioni, il cui iter riprenderà a breve, sono i rasoi con cui verranno recisi i processi passati e futuri, quello Mediatrade-Rti compreso.
L’indignazione mostrata in queste ore per l’esito delle indagini è tutta una pantomima, Silvio e Pier Silvio sanno benissimo che le leggi, con cui il papi sta intasando il Parlamento mentre il Paese cade in disgrazia, li salveranno insieme ai compagni di evasione.
Per Berlusconi il rinvio a giudizio in questo processo, l’ennesimo di un percorso imprenditoriale lastricato di corruzione e malaffare, in realtà è una manna dal cielo. Sarà per lui, e per i suoi scagnozzi, un'occasione unica per rilanciare la campagna d’odio contro la “magistratura comunista” ed evitare il confronto sui veri temi elettorali in vista delle regionali. Temi come l’occupazione, le centrali nucleari, il Ponte di Messina, la Tav, gli inceneritori, la chiusura di centinaia di scuole sul territorio, su cui la maggioranza (Lega inclusa) sa benissimo di aver fatto gli interessi delle lobby e di partito a discapito dei cittadini.