La priorita' della Sicurezza
Dal Blog di Antonio Di Pietro del 24-06-2008, si riporta:
“Fin dal primo momento siamo stati chiari su questo tema, e cioè il Pacchetto Sicurezza.In quel Pacchetto Sicurezza, che è fatto in parte da decreti legge e in parte da disegni di legge, ci sono molte cose che condividiamo, tanto vero che oggi abbiamo deciso che farò personalmente da relatore in aula e in commissione, perché non vogliamo essere tracciati come coloro che si mettono sempre di traverso e sempre contro per spirito antiberlusconiano.
In quel pacchetto sicurezza addirittura la metà delle norme previste, tra disegni di legge e decreti legge, sono non per ammissione mia, ma del ministro Maroni, norme che sono già state approvate nel Consiglio dei Ministri del governo Prodi. Pertanto vogliamo che queste norme siano approvate, e vogliamo aiutare e fare il nostro dovere dentro il Parlamento affinché siano subito approvate. Ecco perché vorremmo che si discutesse in merito a questo emendamento dell’ultimo minuto e si riflettesse bene che grande vulnus è stato introdotto rispetto ad un tema che tutti i cittadini sentono come sicurezza per il Paese.
Non condividiamo, contrastiamo e ci opporremo in ogni sede, sia per ragioni di metodo sia per ragioni di merito rispetto alle proposte che sono state formulate di sospensione dei processi per un anno e la sospensione dei processi delle più alte cariche dello Stato, anche per quanto riguarda il Presidente del Consiglio in carica. Per questioni di metodo perché, in caso di decreto, il decreto legge deve intervenire in via d’urgenza su quello che fa paura ai cittadini, per quello che sono i loro problemi. Risolvere il problema di Berlusconi è una cosa che interessa a lui, non ai cittadini. Ai cittadini interessa intervenire sulla sicurezza per fare in modo che non ci siano più stupri, violenze sessuali, rapine, violenza, e tanti di quei reati al di sotto dei dieci anni che possono creare allarme sociale. Per questo riteniamo che non ci siano quei requisiti di urgenza e che richiede il decreto legge, ma neanche quei requisiti attinenti alla materia sicurezza. Nel merito contestiamo totalmente il principio per cui viene inserito tra i reati gravi per cui non si deve procedere il cosiddetto reato di corruzione in atti giudiziari da parte di una persona che fa il Presidente del Consiglio. Se c’è un reato grave, oltre ai reati sulla persona come l’omicidio, il sequestro di persona, violenza carnale, se c’è un reato grave per eccellenza è proprio la corruzione in atti giudiziari fatte dal massimo esponente dell’esecutivo che interviene sul test. Ora non sappiamo se questo è stato commesso o meno, ma c’è un processo in corso che è arrivato alla fine delle sue battute. Credo che ci sia una ragione, che il processo si concluda, e non che venga bloccato. Questo sarebbe una grande ingiustizia. Noi siamo tra quelli, minoritari o maggioritari, lo vedremo con il referendum da che parte sta la verità, che pensiamo che la legge deve essere uguale per tutti e che se c’è un Presidente del Consiglio che è sotto processo dovrebbe essere giudicato prima, e non dopo. “
COMMENTO DI FERNANDO: Il fatto è che in mezzo alle cose approvabili il Cavaliere mette anche quelle personali. Questo vizietto bisogna levarglielo. Forza e coraggio!