Scontri a Roma. I cittadini aquilani picchiati. Vergogna!
Fonte: Antimafia2000.com
Che vergogna! Prima utilizzati come comparse per lo spottone del Premier in calo di gradimento e adesso trattati come pericolosi eversivi da rispedire a casa a
manganellate. Non sono black block e nemmeno tifosi assatanati, ma i cittadini dell'Aquila che protestano per i loro diritti, per invocare gli sgravi fiscali promessi e per chiedere che la loro città venga ricostruita.
Cittadini come tutti noi, vittime dell'incuria con cui si è fatto scempio del nostro territorio, dell'incompetenza di chi avrebbe dovuto tutelarli e dell'imprenditoria mafiosa che pur di guadagnare quel poco di più da spartire in tangenti e prebende costruisce le case con meno cemento. Tanto chi se ne frega, la gente è carne da macello, l'importante è arricchirsi, arricchirsi, arricchirsi.
E adesso che si sono spenti i riflettori, le telecamere, le scenette televisive dai vari vespa, gli abruzzesi, o per meglio dire solo una metà, si ritrovano delocalizzati ai quattro angoli del loro territorio, stipati nelle casette in prestito, senza strade di raccordo, senza tessuto sociale, con la vita sparpagliata che non assomiglia neanche lontanamente a quella che avevano.
D'altra parte il nostro Premier-padrone ha parlato chiaro. Siccome la magistratura sta inquisendo quei delinquenti che, invece di preparare per la popolazione campi di evacuazione e di metterla in allerta per il pericolo imminente li ha ingannati con superficiali rassicurazioni che hanno provocato 300 vittime, adesso l'Aquila non merita più nulla, deve essere abbandonata. E pure picchiata. Che schifo.
Il set spettrale che Berlusconi ha trasformato nel back stage della sua performance, coinvolgendo persino i big di tutto il mondo, rischia di rimanere tale se i nostri concittadini non verranno sostenuti da tutti noi.
Solidarietà agli amici dell'Aquila. Quella splendida città, ora ridotta ad un cumulo di macerie deve ritornare quella che era, un patrimonio artistico e architettonico per tutta l'Italia.
Cittadini come tutti noi, vittime dell'incuria con cui si è fatto scempio del nostro territorio, dell'incompetenza di chi avrebbe dovuto tutelarli e dell'imprenditoria mafiosa che pur di guadagnare quel poco di più da spartire in tangenti e prebende costruisce le case con meno cemento. Tanto chi se ne frega, la gente è carne da macello, l'importante è arricchirsi, arricchirsi, arricchirsi.
E adesso che si sono spenti i riflettori, le telecamere, le scenette televisive dai vari vespa, gli abruzzesi, o per meglio dire solo una metà, si ritrovano delocalizzati ai quattro angoli del loro territorio, stipati nelle casette in prestito, senza strade di raccordo, senza tessuto sociale, con la vita sparpagliata che non assomiglia neanche lontanamente a quella che avevano.
D'altra parte il nostro Premier-padrone ha parlato chiaro. Siccome la magistratura sta inquisendo quei delinquenti che, invece di preparare per la popolazione campi di evacuazione e di metterla in allerta per il pericolo imminente li ha ingannati con superficiali rassicurazioni che hanno provocato 300 vittime, adesso l'Aquila non merita più nulla, deve essere abbandonata. E pure picchiata. Che schifo.
Il set spettrale che Berlusconi ha trasformato nel back stage della sua performance, coinvolgendo persino i big di tutto il mondo, rischia di rimanere tale se i nostri concittadini non verranno sostenuti da tutti noi.
Solidarietà agli amici dell'Aquila. Quella splendida città, ora ridotta ad un cumulo di macerie deve ritornare quella che era, un patrimonio artistico e architettonico per tutta l'Italia.
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NOSTRO COMMENTO: Nell'immediatezza del terremoto che ha costato la vita a migliaia di Aquilani il Governo si è dato subito da fare – con i soliti strombazzatori impegnati a 360 gradi – più per farsi pubblicità che per altro. Per non parlare poi dei cd "affari" che sono intervenuti per la ricostruzione del Paese. L'intera vicenda, allo stato, è all'attenzione della magistratura e, non appena, ci saranno certezze (prove) molte teste cadranno. Addirittura Gagliardi e Piscicelli il giorno del sisma sghignazzavano pensando agli appalti che avrebbero ottenuto, per come si rileva da video sopra. Il trattamento riservato agli Aquilani a distanza da un anno del terremoto si può vedere e sentire dalle testimonianze rese dai terremotati. Finita la fase iniziale il Governo ha abbandonato a se stessi gli Aquilani, facendo pagare addirittura le tasse,anche, se, come dicono loro, "spalmate in dieci anni" . Sempre uno schifo è!
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