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La Germania ipotizza quattro vie d’uscita dalla crisi.

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La Germania ipotizza  quattro vie d’uscita dalla crisi. Unico punto fermo: l’egemonia tedesca. (Tratto da un articolo di Erika Di Dio su Forexinfo.it)

 di Fernando Cannizzaro  04-04-2013

 Per uscire dallo stallo in cui siamo la “Fondazione Friedrich Ebert” ha redatto un’analisi su quattro possibili vie di uscita: “ Le quattro vie d’uscita sarebbero queste:

        1) Tirare a campare

Nel primo scenario, i vari paesi europei continuano a "tirare a campare", andando avanti con le attuali politiche anti-crisi. Il Sud Europa continuerebbe ad essere sostenuto attraverso pacchetti di aiuti internazionali e ci sarebbe un’alta probabilità di rivolte sociali a causa della disoccupazione ormai alle stelle e della forte condizione di povertà. Sicuramente, si svilupperebbe un forte flusso migratorio verso i paesi più ricchi del Nord.

Secondo la Fondazione, questo scenario potrebbe difficilmente durare a lungo, non per ultimo per il fatto che in Germania i movimenti contro l’euro si stanno diffondendo sempre di più e tutto questo sarebbe troppo costoso per Berlino.

     2) Formazione di una Unione Politica

Questo secondo scenario prevede un profondo processo di integrazione delle politiche economiche europee, verso una completa unione fiscale e anche politica. Ciononostante, la Fondazione crede che questa non sarebbe una via percorribile, in quanto metterebbe in discussione l’egemonia tedesca e perché andrebbe contro interessi nazionali che tuttora sono ancora molto forti

    3) Scenario di una Europa core

Secondo questo scenario, i paesi che hanno resistito meglio degli altri alla crisi, quindi quelli del centro, potrebbero integrarsi ancora senza dover abbandonare l’Unione Europea; si formerebbe quindi un nucleo di paesi ricchi, che prenderebbero le decisioni e porterebbero avanti il progetto di unione fiscale e politica.

Non si sa quanto questo scenario potrebbe essere produttivo, in quanto, avendo una natura non-democratica, sicuramente alimenterebbe ulteriori tensioni tra paesi del Nord con una forte egemonia sul resto del continente e paesi del Sud, o della periferia, sotto costante minaccia di disastro economico.

    4) Dissoluzione dell'Eurozona

Se poi non si riuscisse in nessuno dei modi sopra elencati a trovare una soluzione alla crisi europea, probabilmente non ci sarebbe altra soluzione se non quella di arrivare alla completa disintegrazione della zona euro. Potrebbe nascere poi un blocco con una moneta comune ad esempio intorno alla Germania, un Euro del Nord di cui si è già parlato in questo periodo, mentre il resto dei paesi dovrebbe tornare alle vecchie monete nazionali.

La Fondazione ritiene che una disintegrazione del genere potrebbe avvenire o secondo il modello sovietico, quindi attraverso uno scioglimento pacifico, o secondo quello della Jugoslavia, ovvero una guerra.

Quest’ultimo scenario non è più visto come qualcosa di lontano e improbabile, ma molte organizzazioni e fondazioni, come la "Fondazione Friedrich Ebert", iniziano a prenderlo sempre più in considerazione.” (Tratto da un articolo di Erika Di Dio su Forexinfo.it)

Certo gli scenari prospettati dalla Fondazione Ebert (Germania)  non sono molto rassicuranti e tranquilli, Addirittura,  una guerra per uscire dalla Zona Euro! Speriamo di no! In ogni caso la situazione è molto grave. Direi gravissima. E perché? Perché gli attuali Stati che fanno parte dell’Unione Europea non potranno mai pagare il “mare di debiti” che hanno contratto. Per fare qualche esempio prendiamo l’Italia, ma questo vale anche per tutti gli altri Paesi dell’Eurozona. Quando e come riusciremo a pagare 2.000 miliardi di Euro? Risposta: MAI. E allora? Allora è inutile affannarci a tassare e super tassare la gente con provvedimenti che non avranno mai termine. Facciamo qualche conticino. Ad esempio Noi paghiamo circa 80 miliardi di interessi l’anno per debiti contratti fuori casa (Germania e Francia).  Paghiamo  oltre 45 miliardi di “fiscal compact” dove ci siamo infilati grazie a Mario Monti . In buona sostanza ci sono circa 125 miliardi “FISSI” di Euro l’anno da versare. Oltre tutti gli altri debiti di casa nostra che ci portiamo dietro. Non possiamo mai venir fuori da questa situazione ci vorrebbero anni ed anni di buona Amm.ne che, allo stato, e con la corruzione dilagante, è impossibile solo ipotizzare. E allora? Allora bisognerebbe azzerare tutto per la sopravvivenza degli Stati. E come potrà avvenire ciò? E’ molto difficile rispondere a questa domanda. Io non lo so. Non sono un economista. Posso dire solo che gli Stati facenti parte dell’Eurozona dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo e trovare una soluzione percorribile. Diversamente sarà un massacro finanziario generale. Cadranno gli Stati indebitati ma cadranno anche gli altri Stati a cominciare dalla Germania. La fondazione “Friederich Ebert” ha ipotizzato quattro vie di uscita probabili ma difficilmente possibili. L’ultima ipotesi, cioè la quarta, ipotizza anche una guerra.  Noi ci auguriamo uno scioglimento pacifico con ritorno alla monete nazionali. Intendiamoci bene. Qui non si tratta di sostituire un “leader” politico con un altro. Il problema rimarrebbe sempre aperto perché il debito contratto è troppo alto (2.000 miliardi!). Troppa la spesa annuale da sostenere. In pratica ogni anno dovremmo trovare i soldi – e questo imponendo ai cittadini nuove tasse e finanziarie sempre più toste – per pagare e far rimanere il debito fermo. Insomma! Non finiremmo mai! Sarebbe una corsa senza fine. Ogni tanto pensiamo anche a questo. Non solo a tassare inutilmente i cittadini. Il problema va risolto in Europa dialogando con la Germania e con la grande finanza. Salvo che non si voglia fare una carneficina generale come ipotizzato a grandi linee dalla Fondazione “Friederich Ebert” ovvero una GUERRA. Si vuole questo?

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