Le due anime del PD e la gran buffonata delle votazioni per il Presidente della Repubblica
di Fernando Cannizzaro 20 Aprile 2013
Che quadro desolante! Che figura di merda ha fatto il PD di Bersani! Non è riuscito a far votare il nome di “un grande elettore” proposto dal suo partito. A questo punto cosa dovrà fare Bersani? Una sola cosa: DIMETTERSI! Per rispetto verso se stesso e verso chi lo ha votato. A noi Prodi e Marini non piacciono perché rappresentano la vecchia politica che non ha dato niente di buono.
Però non possono essere così sputtanati dal proprio partito. E’ una vera vergogna che il PD la pagherà in termini di voti e di credibilità se si andrà a votare, come credo che, allo stato, sia inevitabile. Nel PD di Bersani convivono due grosse correnti politiche: da un lato vi sono quelli che auspicano un’alleanza con il M5S, dall’altro lato vi sono quelli che vogliono andare subito con la destra di Berlusconi. Qualcuno mi deve spiegare come Cristo fanno a votare compatti queste due correnti di pensiero che tra loro si guardano in cagnesco aspettando il momento opportuno per scannarsi a vicenda? L’elezione del Presidente della Repubblica ne è una prova lampante. Se il PD invece avesse votato compatto Rodotà avrebbe avuto non solo un Presidente della Repubblica di sinistra, ma i voti di Grillo e, sicuramente, avrebbe fatto un Governo PD-M5S. La conseguenza di tutto questo sarebbe stata la completa sconfitta del Cavaliere. Qualcuno mi deve spiegare perchè non è stato fatto? E’ augurabile che, in tempi brevissimi, i Piddiellini vengano folgorati dal Creatore e sulla via di Damasco riescano a votare compatti solo un nome: STEFANO RODOTA’. Solo così potranno salvarsi dall’ira del Popolo Italiano che li aspetta al varco. Complimenti Italia!
Apprendiamo dai TG della tarda serata che si sono dimessi Bersani e Rosy Bindy ed anche gli altri esponenti delle correnti presto lo faranno. A noi rimane sospeso sempre un grosso interrogativo. Perchè mai Bersani non ha accolto la proposta di Grillo di votare Rodotà? In ogni caso le attuali dimissioni attenuano in un certo senso le colpe e le responsabilità che si sono portate dietro in questa lunga ed estenuante campagna eleettorale ricca di contraddizioni e richieste. Bersani ha fatto quello che ha potuto nuotando in un mare impetuoso ora a favore di corrente ora contro-corrente, ma, alla fine, è caduto fucilato alla schiena dai "franchi tiratori" . Così i posteri potranno dire quel che riporta una nota frase scritta dai bersaglieri del 7° reggimento il 1° luglio 1942 ai margini della strada litoranea a 111 Km da Alessandria d'Egitto: "mancò la fortuna e non il valore" Addio al PD! Ed ora son ca....Vostri!