Non serve a niente il reato di omicidio stradale
di Fernando Cannizzaro 02 gennaio 2014
Secondo Noi il reato di omicidio stradale con pene inasprite fino a 10 anni, come vorrebbe fare la Cancellieri, non serve proprio a un bel niente, anzi, peggiora la situazione. Se oggi si scappa con la vigente normativa immaginiamoci quando chi investe mortalmente una persona e dovrà rispondere di omicidio stradale, con pena fino a 10 anni, se può, VOLA, non scappa. Questo è sicuro! E allora? Allora non serve a niente reprimere e creare nuove tipologie di reato con pene inasprite. Cosa occorrerà fare?
E’ semplice! Occorre fare solo prevenzione in modo serio e, cioè:
- impedire che un incidente possa verificarsi intervenendo sulle cause che lo provocano. Certamente serve punire severamente chi non osserva le norme del codice stradale quando si mette alla guida. Ad esempio: chi parla al telefono mentre guida, che si mette alla guida mezzo brillo, chi non osserva lo Stop, chi supera i limiti di velocità ecc.;
- dotare le autovetture in modo tale che non possano superare certi limiti di velocità stabiliti dal codice intervenendo all’uopo sulle case costruttrici;
- dare una bella sistematica alle strade d’Italia che non brillano per sicurezza;
- aumentare la vigilanza sulle strade facendo in modo che la gente non si metta al volante ubriaca o drogata.
- impartire sin dalle scuole dell’obbligo l’ educazione stradale come materia con pari dignità delle altre.
Questi piccoli interventi fatti, con la dovuta serietà, sarebbero di per se sufficienti a contenere notevolmente la pirateria stradale. Al contrario, inasprendo le norme del codice – come intenderebbe fare la Cancellieri - non solo si eluderebbe il problema ma aumenterebbe notevolmente la pirateria ed i morti sulle strade.