Dopo le elezioni regionali del 2010. Brevi riflessioni sui risultati elettorali.
di F. Cannizzaro 2 aprile 2010
Chi si illudeva di fare un salto di qualità e battere il Cavaliere in questa tornata elettorale regionale del 2010 è rimasto deluso. Molti si son chiesti perché e si son posti diversi interrogativi. Per esempio: 1) come mai il Cavaliere nonostante le
Cerchiamo di rispondere Noi a questi interrogativi sostituendoci momentaneamente all’elettore deluso.
Interrogativo numero uno ( come mai il Cavaliere nonostante le contestazioni delle liste nel Lazio ed in Lombardia è riuscito vincente?)
Al Cavaliere bisogna riconoscergli una dote naturale, non riscontrabile in tutti i politici, che è quella di saper manipolare bene le situazioni reali anche quando appaiono a suo svantaggio e trarne il massimo profitto dai media. Ciò gli consente di rovesciare situazioni che, a prima vista, appaiono irrecuperabili. In questo è un ottimo regista e artista. Vedi scenari quali giuramenti dei candidati, attacchi vari alla magistratura, anche il suo stesso attentato ecc.. Non che queste scemenze da sole abbiano potuto portare ad un incremento di voti, ma, hanno certamente contribuito, unitamente ad altri fattori che ora esamineremo, a creare nella gente segni di credibilità.
Interrogativo numero due (come mai il PD ha perso le elezioni ?)
IL PD ha perso le elezioni perché il PD come forza coesa di opposizione non esiste. Il PD deve farsi promotore al suo interno di un grande dialogo politico che includa il rinnovamento indispensabile dei quadri dirigenti ormai stagnanti da molti anni. Deve mandare urgentemente a casa coloro i quali sono finiti in galera o hanno procedimenti penali pendenti per non creare baronie nel territorio. Deve fare una politica di “contenuti” per far capire e dimostrare alla gente perché l’elettore deve votare per il PD.
Interrogativo numero tre (Cosa non ha funzionato?) Il PD ha mancato di “credibilità” . La credibilità è un fattore molto importante nel politico e nei partiti. Occorrerà ridare “credibilità” al partito, selezionare opportunamente i “quadri dirigenti ” e dare un contenuto reale ai programmi. Riprendere l’elettorato di sinistra al Nord finito nelle mani della Lega.
Interrogativo numero quattro (Quali i rimedi?)
Trovare immediatamente un figura “carismatica” a cui affidare il compito “non facile” di salvare il salvabile. Occorrerà non insistere ancora con “Bersani” (Non perché Bersani non sia in grado di guidare il PD. Tutt’altro!) per due semplici motivi: 1) Bersani ormai viene identificato come colui che ha perso le elezioni regionali 2010; 2) è ritenuto, a torto o a ragione, molto vicino a D’Alema, che l’elettorato identifica in uno dei tanti amici del Cavaliere. Il politico non sottovaluti l’elettore italiano. Non si illuda, neanche per un attimo, di avere a che fare con un elettore “fesso”. Capisce più di quanto i “furbetti” neanche se lo immaginano e col voto gli restituisce la pariglia. Come, fino ad oggi, puntualmente, è avvenuto. E allora cosa fare ? Francamente, così come stanno le cose nell’ambito del PD, rimedi non se ne intravedono. Anche nell’ambito dell’IDV – uscito vincente da queste ultime elezioni regionali – uomini come De Magistris, lo stesso Di Pietro, che hanno espresso una politica diversa è più produttiva di quella del PD, anche se validissime persone, credo che non riscontrerebbero nell’elettorato moderato favorevole accoglimento tale da determinare un ricambio, proprio perché, vengono etichettati dagli stessi elettori, anche di sinistra, come “giustizialisti” e la gente non li vota. Di Pietro, per esempio, col fatto di denigrare continuamente il Cavaliere gli ha reso una propaganda inimmaginabile. Lo stesso Santoro ha contribuito non poco con la sua trasmissione “Annozero” a fare continua pubblicità al Cavaliere. E’ regola ormai pacifica che chi vuole tagliare un avversario quello che non deve fare e parlar male continuamente di lui. L’effetto è quello del boomerang. Le recenti elezioni costituiscono la prova provata.
Interrogativo N. 5 (Come mai Beppe Grillo ha preso tanti voti?)
Qualche considerazione a parte merita il fenomeno del cd. Grillismo. Noi ne avevamo parlato l’anno scorso in un articolo apparso su questo stesso blog dal titolo: “Politica, partiti e grillismo: analisi” (Questo il link di rinvio: Clicca QUI)
Se il lettore vuole approfondirne l’argomento lo invitiamo a leggersi l’articolo sopra linkato. Diversamente abbiamo riportato uno stralcio di più facile lettura sotto:
“ Se vogliamo descrivere, invece, tale fenomeno sociale (Grillismo), in modo più semplice e meno rigoroso - tralasciando le correnti di pensiero scientifiche - potremmo definirlo: protesta, ribellione delle coscienze rispetto ad un sistema di potere non condiviso, necessità del corpo sociale di adottare sistemi di democrazia partecipativa in contrapposto alle "caste" dei media e del potere costituito. Grillo ritiene superato, obsoleto, di nessuna valenza politica l’attuale sistema, a suo dire, colluso con le lobbies, con la mafia, privo di ogni intento democratico. Addirittura qualifica gli attuali schieramenti politici come delle grosse Spa volte alla tutela di interessi privati. Al momento la gente comincia a votarlo perché offre programmi concreti e credibilità . Se il Movimento a 5 stelle aumenterà di consistenza e di consensi prima o poi Grillo dovrà adottare una strategia di potere se on vuole rimanere tagliato fuori dalla vita del Paese e vanificare i risultati ottenuti. Vedremo cosa farà. Noi auguriamo a Grillo di saper imboccare la strada giusta anche perché condividiamo molte cose del Movimento a 5 stelle. Continueremo, pertanto, ad aiutarlo, come del resto abbiamo sempre fatto da queste pagine. Ad maiora Beppe! Tieni duro!