Brevissime considerazioni sulle dimissioni di Brancher
Di Fernando Cannizzaro 5 luglio 2010
Gran parte dei quotidiani di sinistra si esaltano per le dimissioni di Brancher facendo credere che sia stata una vittoria delle opposizioni. Altri quotidiani di destra li contestano. Secondo Noi non ha vinto nessuno. Ha prevalso solo il buon senso.
Certamente il PDL si è reso conto di aver fatto un autogol ed ha avuto l'accortezza di fare marcia indietro anche per evitare ulteriori contrasti col Colle e con i lori compagni di cordata. Questo dimostra come la nomina a Ministro di Aldo Brancher era mirata ad invocare il legittimo impedimento e sottrarsi al processo. Ma le cose non sono andate come era nel copione. L'intervento di Napolitano ha dato il colpo di grazia. Anche la Lega aveva le palle mezze girate per questa nomina. I Finiani, poi, non ne parliamo. L'IDV aveva pronta la mozione di sfiducia. Cosa rimaneva da fare al povero Brancher: DIMETTERSI. Così ha fatto. Il Cavaliere ha condiviso immediatamente la decisione facendo credere agli "allocchi" che si è dimesso proprio per "evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali e offrire il suo fattivo contributo all'operato del governo e alla coalizione". Cosi tutti sono rimasti felici, contenti e gabbati. Amen!
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