IL Presidente Fini ed il suo gruppo “Futuro e Libertà”
di Fernando Cannizzaro 5 agosto 2010
Fini: “sono stato cacciato, ma non mi dimetto”. L’ex di An annuncia la nascita di un nuovo gruppo parlamentare. E accusa:”Il Premier tratta il partito come una azienda, ha una concezione illiberale della democrazia” “I finiani sosterranno il governo ogni
DAL PDL: dimissioni per incompatibilità.
“Gli appelli di Fini erano in contrasto con le linee del PdL.” Fini non può più continuare a svolgere un ruolo di garanzia, qual è quello di presidente della Camera. A parlare è il ministro Bondi, che ribadisce l'incompatibilità fra carica istituzionale e ruolo politico di Gianfranco Fini. " (Bondi - trapiantato nel PDL dalle fila del P.C.I. – dovrebbe vergognarsi di fare simili commenti!)
Questo è quanto dichiarato da Fini e quanto deliberato dal PDL dopo l’espulsione.
Presidente Fini con l’astensione sul caso Caliendo ha un po’ deluso non solo Noi ma tutti gli Italiani che avevano riposto in Lei grandi speranze. Lasciamo stare Rutelli che per Noi non conta niente. Lasciamo stare Casini che dichiara di essere all’opposizione (Mah!) ma è stato sempre “a gambe aperte” come dicono le malelingue. Ma Lei! Mon Dieu! Come fa ad astenersi sulla vicenda Caliendo? Votando la sfiducia, Berlusconi, sarebbe andato già a casa e l’Italia salva! Ora ha anche questo scrupolo! Mah! Proviamo a ragionare un poco a modo nostro.
Noi ci chiediamo e credo anche molti Italiani si chiedono: ma questo Presidente Fini è veramente un Santo! Lo cacciano fuori. Gli sbattono la porta in faccia. Gli dicono che i suoi appelli contrastano con le linee del PDL. Gli vorrebbero togliere anche la poltrona di Presidente della Camera da sotto il sedere, e Lei che fa? Sostiene ancora la maggioranza per condurre a termine la legislatura. Presidente Lei merita un’ aureola. Eppure è stato cacciato via dal PDL partito cui Lei è stato cofondatore. E allora spieghi agli Italiani perché si è astenuto sulla vicenda Caliendo?
Premettiamo a scanso di equivoci.
Noi non abbiamo niente contro il V. Ministro Caliendo. Anzi, auguriamo allo stesso che possa uscire indenne dalle accuse formulate dai PM. Se ci riesce! Ma quando un V. Ministro è indagato – a Nostro avviso - dovrebbe avere l’obbligo morale e la sensibilità di dimettersi proprio per non ingenerare sospetti nelle persone che lo hanno eletto e attribuito la fiducia. Dal momento che questa sensibilità il V. Ministro non l’ha avuta allora si è dovuto votare per sfiduciarlo.
Fatta questa necessaria premessa, torniamo al Presidente Fini.
Presidente Fini, il nuovo Gruppo da Lei costituito - Futuro e Libertà - ha raggiunto l'accordo con Udc, Api di Rutelli e Mpa di Lombardo, di astenersi. Una decisione che finanche lo stesso il premier, Silvio Berlusconi, bolla come una «scelta senza senso». Ed non ha tutti i torti!
Presidente Fini, ci dispiace! Noi non condividiamo questa scelta criticata anche dal Cavaliere ma per motivi diversi.
Lei, Presidente, ha avuto il coraggio di rompere col partito cui è stato cofondatore (PDL) ed ha dovuto creare un nuovo gruppo “Futuro e Libertà” perchè cacciato dal PDL da Berlusconi. Per poter validamente contrastare le spavalderie e le storture di questo Governo ha richiamato la destra ai valori dello Stato, della moralità, del rispetto delle leggi e della Magistratura che si erano smarriti e che il Cavaliere stava calpestato con una miriade di leggi ad personam per tutelare se stesso e la Casta. Tutto questo Le rende onore e merito. Questa astensione sul caso Caliendo, Presidente, non mi sembra sia stato un buon inizio. Per il resto Le auguro che possa essere meno “Santo” e più con i piedi a “Terra” se non vuole perdere la credibilità verso quell’elettorato che conta e che pone in Lei - ancora per poco -fiducia nel suo operato. Presidente Fini si liberi del Cavaliere (ora ha i numeri per farlo!) altrimenti il popolo Italiano non avrà nè Futuro e né Libertà.
Infine, per quanto riguarda le accuse mosse dal Giornale di Vittorio Feltri in ordine ad una strana cessione dell’appartamento lasciato in eredità ad AN ed in atto utilizzato dal fratello della Sua compagna, Elisabetta Tulliani. Il suddetto appartamento è oggetto, in atto, anche di una inchiesta dei Magistrati di Roma. Secondo Noi, è necessario che Lei spieghi agli Italiani come stiano effettivamente le cose dal momento che si tratta di un appartamento valutato tre milioni di euro in cui abita il fratello della Sua compagna. “Il Giornale” di oggi, 5 agosto 2010, sulla casa di Montecarlo le chiede di rispondere ad un solo quesito:“Chi c’è dietro la Società off-shore, creata appositamente 40 giorni prima, che l’11 luglio 2008 acquistò da An per 300 mila euro l’appartamento a Montecitorio?” Non basta solo querelare “ Libero” ed “Il Giornale” occorre anche – a nostro sommesso avviso – fare immediata chiarezza e dimostrare, per tabulas, che, su questa triste vicenda, non vi siano coinvolgimenti personali. Ciò per fugare ogni dubbio sulla Sua onestà di persona e di politico e non perdere di “credibilità” nei confronti dei suoi sostenitori. Le auguriamo di uscire indenne da questa chiacchierata vicenda.