Trattativa Mafia-Stato, Napolitano contro la Procura di Palermo
Roma - (Adnkronos/Ign) - Il Presidente della Repubblica solleva il conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni sulle intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato. "Evitare di incrinare le facoltà del capo dello Stato". Mafia, parla Napolitano: "Contro Colle insinuazioni basate su nulla"
Roma, 16 lug. (Adnkronos/Ign) - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Consulta per le intercettazioni di conversazioni telefoniche del presidente.
Il Capo dello Stato, spiega infatti una nota del Quirinale, ha oggi affidato all'avvocato generale dello Stato l'incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione. E' quanto si legge in una nota del Quirinale.
Alla determinazione di sollevare il confitto, il Presidente Napolitano e' pervenuto ritenendo "dovere del Presidente della Repubblica", secondo l'insegnamento di Luigi Einaudi, "evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell'occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facolta' che la Costituzione gli attribuisce".
NOSTRO COMMENTO: C’è da rimanere allibiti! Proprio ora che la Procura di Palermo sta venendo al dunque sulla trattativa Stato_Mafia, Napolitano, invece di agevolare il compito della magistratura di Palermo nella ricerca della verità solleva conflitti di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale che non trovano riscontro in alcuna norma di legge. Sul punto, e’ appena il caso di rappresentare che il pubblico Ministero è solo una parte processuale e non ha il potere di distruggere le prove da intercettazioni come vorrebbe Napolitano. Questo potere spetta al GIP che lo esercita dopo aver messo a disposizione delle parti processuali quanto acquisito con le intercettazioni. Del resto, perché mai il Presidente Napolitano non ha sollevato alcun conflitto quando parlava con Bertolaso intercettato dalla Procura per i terremotati dell’Aquila ? Che ce lo spieghi Napolitano! Lasci stare Einaudi che riposa in pace e non ha intenzioni di rivoltarsi nella tomba. Povera Italia!