Per l'autonomia della Magistratura
Fonte: Italia dei valori
La Magistratura, come la Costituzione italiana prevede, è indipendente e autonoma da ogni altro potere. Dobbiamo difendere con fermezza l'indipendenza e l'autonomia della Magistratura, che non è un privilegio di una casta o di una corporazione di categoria professionale, ma una garanzia per tutti i cittadini. L'articolo 3 della Costituzione sancisce che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Questo è un principio fondamentale, ma per dargli sostanza bisogna far si che la magistratura sia autonoma e indipendente.
Fonte: Italia dei valori
La Magistratura, come la Costituzione italiana prevede, è indipendente e autonoma da ogni altro potere. Dobbiamo difendere con fermezza l'indipendenza e l'autonomia della Magistratura, che non è un privilegio di una casta o di una corporazione di categoria professionale, ma una garanzia per tutti i cittadini. L'articolo 3 della Costituzione sancisce che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Questo è un principio fondamentale, ma per dargli sostanza bisogna far si che la magistratura sia autonoma e indipendente.
Se la Magistratura non è indipendente non si può avere una legge uguale per tutti. Il rischio, nel caso la Magistratura dipendesse dal potere politico, sarebbe avere una giustizia forte con i deboli e debole con i forti. Questo in parte in Italia già avviene, dove abbiamo processi rapidi e celeri nei confronti delle persone più deboli e processi lunghissimi, che spesso terminano con la prescrizione, nei confronti dei colletti bianchi e dei poteri forti.
Questo disegno di legge prevede che il pubblico ministero possa muoversi solo nel caso di segnalazioni da parte della polizia giudiziaria. Perché è pericoloso? Non perché la polizia giudiziaria non abbia professionalità e capacità, anzi, la mia esperienza di magistrato mi insegna che Magistratura e polizia giudiziaria lavorano assieme per la ricerca della verità e per le esigenze di giustizia, però la polizia ha anche una dipendenza dal potere esecutivo. C'è il rischio che il potere esecutivo decida su quali reati investigare e quali no. E' intuibile che indagini di corruzione, sul malaffare politico e indagini sulla criminalità dei colletti bianchi, non ci possano essere più in questo Paese.
In Europa è importante vigilare affinché i processi non durino tantissimo come in Italia e che ci sia la certezza della pena. Questo è un tema importante, che va consolidato e che può avvenire soltanto con una Magistratura autonoma ed indipendente.
E' importante che questa nuova politica che cerchiamo di rappresentare noi esponenti della società civile, insieme ad Antonio Di Pietro e l'Italia dei Valori, stia vicino ai giudici e ai magistrati impegnati in prima linea. In questi anni abbiamo assistito spesso ad una politica che interviene per ostacolare le attività giudiziarie o, in qualche modo, per cercare di impedirne il naturale decorso. La politica deve stare vicino ai magistrati in prima linea, non solo fornendo loro mezzi e risorse, ma evitando di approvare leggi che ostacolano il funzionamento della giustizia e soprattutto evitando delegittimazioni improprie della Magistratura, cosi come anche tentativi di interferenza nelle attività giudiziarie come sta avvenendo in questi giorni attraverso l'ispezione che il ministro Alfano ha disposto presso la Magistratura barese, che sta facendo indagini importanti in materia di pubblica amministrazione.
Bisogna invertire la rotta: non una politica contro i giudici, ma una politica a favore dei magistrati impegnati in prima linea, e mi riferisco in particolare a quei magistrati che operano in realtà molto difficili come quelle dell'Italia meridionale, la Sicilia, la Calabria e la Campania in particolare.
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