23 novembre 2024
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Urgente invio ispettori a Trani...Cui prodest?

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Tendenza Angelino

Fonte:http://italiadeivalori.antoniodipietro.com

E cosi il peggior ministro della giustizia degli ultimi anni, Angelino Alfano, con l'invio degli ispettori a Trani, e' riuscito a superare l'ingegner Castelli in quanto a cialtronaggine. Nibbio Alfano, più bravaccio di manzoniana memoria che ministro, ha seguito pedissequamente il copione berlusconiano: tutto va gestito mediaticamente,

 

soprattutto se di mezzo c'e' il presidente del Consiglio piu' inquisito della storia. L'invio degli ispettori, infatti, non e' solo un atto indecente, e tra l’altro illegittimo, ma e' un preciso strumento di comunicazione messo in campo per far credere che i magistrati di quella procura abbiano agito o fatto qualcosa di male. Cosi arriva l’ispettore nazionale che, in realtà, non ha nessun tipo di potere o controllo sulle indagini, ma può solo e soltanto vigilare sulla buona organizzazione della procura, sull’amministrazione e gestione del personale. Insomma, l'ispettore non può visionare ma nemmeno guardare da lontano le carte dell’inchiesta. Puo' solo controllare, ed eventualmente mettere becco, sull'organizzazione interna della procura, se un tal magistrato va bene in quel ruolo, se la produttività della procura è regolare, se il personale è numericamente adeguato, o meno.

Questo, ovviamente, non si dice ai cittadini. Si preferisce ingannarli, lasciandoli pensare che se il governo manda l’ispettore è perché c’è da strigliare qualcuno a dovere. Che se il ministro in persona ha inviato gli ispettori è perché magistrati comunisti cialtroni ci covano e vanno ripresi e, all’occorrenza, puniti a dovere. Ma l’invio degli ispettori non è solo strumento sottile per manipolare la credibilità popolare e persuadere la massa che c’è del marcio in Danimarca. E’ un’arma affilata e penetrante per esercitare sulla malcapitata procura di turno una pressione intimidatoria di stampo mafioso e condizionarne le scelte qualora non intendano piegarsi alla volontà politica.

Cosa c’è di nuovo sotto il sole? Ahimè, nulla. E’ evidente, infatti, che quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha pensato a chi dovesse ricoprire il ruolo di ministro della Giustizia nel suo governo, scartato Griso-Ghedini, che ha preferito nel ruolo di amanuense delle sue leggi ad personam, ha optato per Nibbio- Angelino, pensando non tanto alle sue fini doti giuridiche, che sono quelle che sono, ma alla sua precipua tendenza caratteriale ad essere uomo “avvezzo ad obbedire tacendo”. Tendenza- Angelino, potremmo chiamarla, quel non so che per il quale tanti anni fa lo scelse come fido e solerte segretario…

NOSTRO COMMENTO: Ma che ca….c’entra l’invio degli ispettori a Trani per fare indagini su “gravi patologie”. Rammentiamo a Noi stessi ed anche al Ministro Alfano, ove sia sfuggito, che le ispezioni Ministeriali sono regolati dall’ art.7 della legge 1311/62 che si riporta in stralcio:

ART. 7. VERIFICHE ISPETTIVE.

“Il Capo dell’ispettorato generale dispone, in conformità delle direttive impartite dal Ministero, le ispezioni in tutti gli Uffici giudiziari allo scopo di accertare se i servizi procedono secondo le leggi, i regolamenti e le istruzioni vigenti.

Le ispezioni di cui al comma precedente hanno luogo, di norma, ogni triennio; il capo dell’ispettorato generale può ordinare che esse siano ripetute entro un termine minore negli uffici ove siano state riscontrate o per i quali vengono segnalate deficienze o irregolarità. Omissis…….”

Questo articolo riguarda le ispezioni e prevede la regolarità dei “servizi” nell’ambito della organizzazione degli uffici giudiziari e l’adeguatezza delle risorse materiali ed umane. Le ispezioni hanno natura meramente amministrativa e non c’entrano niente con l’attività giurisdizionale. Cosa diversa invece dall’ispezione è il procedimento disciplinare, previsto e regolato dal D.Lgs. N.109/2006 che, all’art.14, comma 2, prevede che il Ministro di Grazia e Giustizia ha facoltà di promuovere l’azione disciplinare mediante richiesta di indagini al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione. Conseguentemente, se il Ministro Alfano, partito a 300 all’ora per punire i magistrati di Trani mediante una azione disciplinare perchè riteneva che gli stessi avevano fatto un uso abnorme delle intercettazioni, avrebbe dovuto ricorrere non alla ispezione, che, nella circostanza, non c’entra niente, ma, promuovere un’ azione disciplinare mediante richiesta di indagini al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione. Molte volte l’eccessivo zelo non paga.

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