CON LA FIRA DE L’ADVOCACIA (FERIA DE LA ABOGACIA) BARCELLONA E’ DIVENUTA SEDE INTERNAZIONALE DELL’AVVOCATURA
Nei giorni dal 13 al 15 di febbraio 2013, alla Feria de la Abogacia, organizzata da el Ilustre Colegio de Abogados de Barcelona, con il dichiarato scopo di offrire agli Avvocati di tutto il mondo la possibilità di incontrarsi per fare networking, attività scientifica, più facili confronti di metodologie e di tecnologie per migliorare la gestione degli studi professionali e per determinare sinergie culturali e professionali fra tutti i Paesi del Mondo e segnatamente dell’Europa, sono stati attivamente presenti il Prof. Avv. Luciano Maria Delfino, l’Abg. Duilia Delfino, l’Avv. Giuseppe Lombardo, tutti dello Studio Delfino, nonché l’Avv. Valeria Affer, titolare dell’omonimo Studio di Milano.
Libertà di opinione ne parla con il Prof. Delfino, Direttore Scientifico di FIABA International Corporate di Roma, certamente uno dei calabresi più conosciuti e stimati al mondo nel campo della professione forense, della cultura e della formazione univeristaria
D. Prof. Delfino quale risultato di esperienze ha consentito di maturare l’evento tenutosi in febbraio presso la sede dell’Avvocatura Internazionale di Barcellona?
In verità sia a me, che ormai sono da decenni aduso agli incontri scientifici e professionali internazionali, che soprattutto ai miei giovani collaboratori, che tale esperienza internazionale vanno assumendo ormai da qualche anno, la Feria de la Abogacia ha consentito di conseguire importanti nuove esperienze, di creare una ulteriore fondamentale rete di contatti, di verificare nuove forme e metodologie di lavoro, di ribadire e di stabilire significative sinergie professionali.
Nella ricordata, esaltante cornice architettonica del Museo Marittimo di Barcellona, sia il mio studio nel suo complesso, che singolarmente l’Avv. Giuseppe Lombardo e l’Abg Duilia Delfino - fra l’altro entrambi, Segretario (il primo) e componente del Comitato esecutivo (la seconda) della Sezione Calabria della Delegazione Italiana della Corte Arbitrale Europea) - hanno avuto, attraverso il metodo dello speed working, la possibilità di conoscere ed interloquire con avvocati e professori di tutto il Mondo, nonché attraverso l’utilizzazione della metodologia del face to face hanno potuto correlarsi per approfondire conoscenze scientifiche e tecniche negli spazi fisici messi a disposizione dall’ICAB ed inoltre hanno avuto la possibilità di presentare le loro esperienze a tutti gli studi professionali ed alle Autorità Accademiche partecipanti alla “Feria”.
D. Prof. Delfino cosa pensa di questi scambi culturali internazionali?
R. Tutto il bene possibile. L’interscambio di esperienze internazionali, compreso questo della “Feria”, come peraltro già evidenziato in una mia intervista rilasciata il 14 febbraio 2013 al network spagnolo “Informativo juridico” sono stati per me e saranno sempre momenti esaltanti che contribuiscono significativamente ad implementare e migliorare l’aspetto qualitativo e quantitativo del mio curriculum scientifico e professionale. Le faccio notare che proprio in occasione di una mia relazione al II° Med – Mid Forum (Seminario Internacional de Arbitraje) di Valencia (2008) ho conosciuto, tanto per darLe un esempio, l’Avv. Valeria Affer, con il cui studio ho avviato una significativa collaborazione non soltanto professionale, ma anche scientifica tanto da far partecipare l’Avv. Affer, in qualità di relatore, a ben due convegni nazionali sul macrotema Arte e Diritto (2009 – 2012) ed ad inserirlo nel comitato esecutivo della Sezione Calabria della Delegazione Italiana della Corte Arbitrale Europea.
Stesso discorso per l’Avv. Giuseppe Lombardo e per l’Abg. Duilia Delfino che, pur se tanto giovani, hanno dato significativi contributi all’attività scientifica dello Studio con delle loro pubblicazioni.
D. Meeting come la “Feria” contribuiscono alla internazionalizzazione della professione forense e dell’attività scientifica?
R. Certamente si perché a seguito della partecipazione di così tanti giuristi di tutto il mondo (nell’occasione oltre agli studi spagnoli si è registrata la presenza di studi inglesi, tedeschi, italiani, purtroppo non calabresi e non del sud Italia, olandesi, francesi, statunitensi e nordafricani) in un unico contesto logistico si giunge a conseguire una migliore visione strategica e di insieme degli studi professionali, grandi e piccoli, a raggiungere una migliore gestione delle risorse umane, nonché a realizzare proficue sinergie soprattutto sul piano della qualità professionale e della razionalizzazione delle capacità economiche degli Studi.
Non si dimentichi, poi, che una dimensione globale dell’esercizio della professione ed il confronto scientifico-dialettico fra le differenti esperienze internazionali consente di trasformare in patrimonio organizzativo e di immagine l’insieme delle conoscenze, delle esperienze e dei valori indispensabili per competere nel tempo con successo.
D.R. Grazie Prof. Delfino, grazie a Lei Avvocato Cannizzaro.