CN24 | SANITA' | Tra deficit ed incarichi, viaggio nella "salute" calabrese
Dal sito:www.cn24.tv si riporta:
SANITA' Oltre Due miliardi di deficit. Ospedali fatiscenti. Tra business ed incarichi, viaggio nella "salute" calabrese
Quella che raccontiamo non è la storia venuta fuori dalla fervida immaginazione di uno scrittore, ma la realtà di una regione a sud dell' Italia, a sud dell' Europa, in cui si può morire per un semplice sbalzo di corrente, o per un' ambulanza che non si trova e che quando arriva, capita, non abbia un medico a bordo.
Questa regione è la Calabria, la terra della ndrangheta, di politici corrotti e senza scrupoli.
Terra di nessuno. O, meglio, la terra di chi se la gioca nei salotti del potere e dove vige la legge del più forte, dove il diritto si annulla nel momento in cui si entra in un ospedale.
La Sanità in Calabria è il grande affare da miliardi di euro sul quale mettere le mani. Ed I numeri parlano da sé: 2milioni di assistiti, 39 ospedali pubblici di cui ben 36 fatiscenti e che non rispondono alle basilari norme igienico sanitarie; 2 miliardi e 566 milioni il deficit accumulato dalla regione Calabria, con 32 dirigenti nel solo ospedale di Palmi che di posti letto ne conta appena venti disponibili.
Una miniera di soldi, la sanità, che riempie le tasche del potente di turno: come lo scandalo di Villa Anya che coinvolse l'onorevole Crea, o , ancora, il caso di monsignor Alfredo Luberto, uomo di chiesa che amava andar in giro in harley-davidson, comprava quadri e gioielli alle sue perpetue e al Papa Giovanni di Serra d'Aiello, struttura sanitaria da lui gestita, i pazienti morivano di scabbia.
Di questo business che è la sanità ne abbiamo parlato con l'onorevole Angela Napoli del Popolo della libertà, membro della Commissione parlamentare Antimafia, la quale dichiara necessario il commissariamento della regione perché il piano di rientro è fasullo.
La giunta del governatore Loiero intanto - sempre secondo la Napoli - invece di attuare i tagli agli sperperi che hanno dilapidato le risorse stanzia ben 270 milioni di Euro per costruire 4 nuovi presidi ospedalieri e nomina primari,
Lo scandalo dell'ospedale psichiatrico di Serra Aiello continua ad essere fomentato - aggiunge l'onorevole Napoli - da una cattiva gestione del problema da parte del presidente della Regione che aumenta i posti per malati mentali nelle strutture sanitarie della provincia cosentina in virtù dello sgombero dei 300 degenti avvenuto per disposizione del PM Facciola della Procura di Paola; e così facendo mette in atto un piano che prevede l'assunzione di personale, che, a detta della Napoli pare non altamente qualificato e in possesso titoli tutti da verificare, all'interno dei presidi ospedalieri della provincia di Cosenza, mentre intanto è partita la campagna elettorale
Lo strumento che hanno i calabresi per cambiare quella classe dirigente corrotta e sperperatrice è il voto e lo dichiara apertamente il candidato alle europee lex PM Luigi De Magistris
La Calabria è una terra che può cambiare attraverso la dignità e la libertà, attuando un processo di bonifica che parta dal singolo e si dirami fino alle classi dirigenti.
NOSTRO COMMENTO: Il male della sanità Calabrese si annida nella cattiva gestione delle ASP sempre in perenne deficit di bilancio per saldare i debiti contratti con le Case di Cura private, Laboratori di analisi privati e Farmacie operanti sul territorio. Per cercare di bonificare il pianeta sanità occorrerebbe:
prima di tutto eliminare la politica dalle ASP che sono Aziende che dovrebbero vendere salute. Ci rendiamo perfettamente conto della difficoltà di addivenire ad una simile soluzione!
Attuare un sistema serio di controlli sulla spesa pubblica sia delle ASP che delle Aziende Ospedaliere non affidandoli ai politici di turno;
Estendere severi controlli sulle cliniche private accreditate e sui laboratori privati per evitare sperperi di danaro pubblico compresa la spesa farmaceutica;
Evitare le nomine politiche dei vertici dirigenziali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere da parte delle Regioni con criteri squisitamente politici. Mi spiego meglio. Il sistema attuale prevede la nomina da parte della regione del Direttore Generale dell' ASP, il quale, a sua volta nomina i Direttori Amm.vo e Sanitario (certamente dietro designazione dei politici). Queste ultime nomine dei due Direttori Amm.vo e Sanitario non necessariamente avvengono tra il personale facente parte dell' ASP ma possono essere scelti anche da persone estranee alla sanità che abbiano i requisiti voluti dalla legge. Ciò comporta un notevole dispendio di spesa perché occorre pagare lo stipendio del Direttore Generale che si aggira sui 200.000 euro l'anno (mantenendoci stretti) , quello del Direttore Amm.vo circa 150.000 euro l'anno nonchè quello del Direttore sanitario circa 150.000 euro l'anno. Moltiplicando x 12 questi importi si arriva a circa 500.000 euro l'anno per una sola ASP. Moltiplicate questa cifra per il numero delle Province che compongono le ASP e fatevi il conto Voi stessi!!! Credo che siano milioni di euro!
Queste somme potevano essere risparmiate sol che il legislatore intervenisse con una legge che prevedesse le nomine dei vertici dell'ASP tra i dirigenti apicali delle stesse. Bastava solo un articolo di legge per risparmiare questi milioni di euro. Ovviamente, neanche a parlarne! Lo sperpero c'è e tale deve rimanere.
E' il cittadino che deve pagare lo sperpero della Sanità calabrese con le addizionali che Loiero - Presidente della Giunta Regionale Calabria - ha immediatamente attivato per ripianare i debiti contratti da una mala gestione della Sanità.
Sarebbe il caso che "l'Italia dei diritti" facesse una manifestazione di protesta anche con azioni in sede giudiziaria impugnando il recente provvedimento regionale che contiene gli aumenti dell'addizionale Irpef.
Questo è solo un aspetto dei tanti mali che affliggono la Ns sanità. I vari disservizi che esistono nell'ambito degli Ospedali e nella gestione delle risorse li vedete ogni giorno quando entrate nei nostri ospedali. Seguiteci con CN24.TV leggendo le altre NEWS.
Terra di nessuno. O, meglio, la terra di chi se la gioca nei salotti del potere e dove vige la legge del più forte, dove il diritto si annulla nel momento in cui si entra in un ospedale.
La Sanità in Calabria è il grande affare da miliardi di euro sul quale mettere le mani. Ed I numeri parlano da sé: 2milioni di assistiti, 39 ospedali pubblici di cui ben 36 fatiscenti e che non rispondono alle basilari norme igienico sanitarie; 2 miliardi e 566 milioni il deficit accumulato dalla regione Calabria, con 32 dirigenti nel solo ospedale di Palmi che di posti letto ne conta appena venti disponibili.
Una miniera di soldi, la sanità, che riempie le tasche del potente di turno: come lo scandalo di Villa Anya che coinvolse l'onorevole Crea, o , ancora, il caso di monsignor Alfredo Luberto, uomo di chiesa che amava andar in giro in harley-davidson, comprava quadri e gioielli alle sue perpetue e al Papa Giovanni di Serra d'Aiello, struttura sanitaria da lui gestita, i pazienti morivano di scabbia.
Di questo business che è la sanità ne abbiamo parlato con l'onorevole Angela Napoli del Popolo della libertà, membro della Commissione parlamentare Antimafia, la quale dichiara necessario il commissariamento della regione perché il piano di rientro è fasullo.
La giunta del governatore Loiero intanto - sempre secondo la Napoli - invece di attuare i tagli agli sperperi che hanno dilapidato le risorse stanzia ben 270 milioni di Euro per costruire 4 nuovi presidi ospedalieri e nomina primari,
Lo scandalo dell'ospedale psichiatrico di Serra Aiello continua ad essere fomentato - aggiunge l'onorevole Napoli - da una cattiva gestione del problema da parte del presidente della Regione che aumenta i posti per malati mentali nelle strutture sanitarie della provincia cosentina in virtù dello sgombero dei 300 degenti avvenuto per disposizione del PM Facciola della Procura di Paola; e così facendo mette in atto un piano che prevede l'assunzione di personale, che, a detta della Napoli pare non altamente qualificato e in possesso titoli tutti da verificare, all'interno dei presidi ospedalieri della provincia di Cosenza, mentre intanto è partita la campagna elettorale
Lo strumento che hanno i calabresi per cambiare quella classe dirigente corrotta e sperperatrice è il voto e lo dichiara apertamente il candidato alle europee lex PM Luigi De Magistris
La Calabria è una terra che può cambiare attraverso la dignità e la libertà, attuando un processo di bonifica che parta dal singolo e si dirami fino alle classi dirigenti.
NOSTRO COMMENTO: Il male della sanità Calabrese si annida nella cattiva gestione delle ASP sempre in perenne deficit di bilancio per saldare i debiti contratti con le Case di Cura private, Laboratori di analisi privati e Farmacie operanti sul territorio. Per cercare di bonificare il pianeta sanità occorrerebbe:
prima di tutto eliminare la politica dalle ASP che sono Aziende che dovrebbero vendere salute. Ci rendiamo perfettamente conto della difficoltà di addivenire ad una simile soluzione!
Attuare un sistema serio di controlli sulla spesa pubblica sia delle ASP che delle Aziende Ospedaliere non affidandoli ai politici di turno;
Estendere severi controlli sulle cliniche private accreditate e sui laboratori privati per evitare sperperi di danaro pubblico compresa la spesa farmaceutica;
Evitare le nomine politiche dei vertici dirigenziali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere da parte delle Regioni con criteri squisitamente politici. Mi spiego meglio. Il sistema attuale prevede la nomina da parte della regione del Direttore Generale dell' ASP, il quale, a sua volta nomina i Direttori Amm.vo e Sanitario (certamente dietro designazione dei politici). Queste ultime nomine dei due Direttori Amm.vo e Sanitario non necessariamente avvengono tra il personale facente parte dell' ASP ma possono essere scelti anche da persone estranee alla sanità che abbiano i requisiti voluti dalla legge. Ciò comporta un notevole dispendio di spesa perché occorre pagare lo stipendio del Direttore Generale che si aggira sui 200.000 euro l'anno (mantenendoci stretti) , quello del Direttore Amm.vo circa 150.000 euro l'anno nonchè quello del Direttore sanitario circa 150.000 euro l'anno. Moltiplicando x 12 questi importi si arriva a circa 500.000 euro l'anno per una sola ASP. Moltiplicate questa cifra per il numero delle Province che compongono le ASP e fatevi il conto Voi stessi!!! Credo che siano milioni di euro!
Queste somme potevano essere risparmiate sol che il legislatore intervenisse con una legge che prevedesse le nomine dei vertici dell'ASP tra i dirigenti apicali delle stesse. Bastava solo un articolo di legge per risparmiare questi milioni di euro. Ovviamente, neanche a parlarne! Lo sperpero c'è e tale deve rimanere.
E' il cittadino che deve pagare lo sperpero della Sanità calabrese con le addizionali che Loiero - Presidente della Giunta Regionale Calabria - ha immediatamente attivato per ripianare i debiti contratti da una mala gestione della Sanità.
Sarebbe il caso che "l'Italia dei diritti" facesse una manifestazione di protesta anche con azioni in sede giudiziaria impugnando il recente provvedimento regionale che contiene gli aumenti dell'addizionale Irpef.
Questo è solo un aspetto dei tanti mali che affliggono la Ns sanità. I vari disservizi che esistono nell'ambito degli Ospedali e nella gestione delle risorse li vedete ogni giorno quando entrate nei nostri ospedali. Seguiteci con CN24.TV leggendo le altre NEWS.
Segnalibri
Hits: 11166
Trackback(0)
Commenti (2)
Slevin said:
... il vero male della sanità calabrese si annida all'interno delle strutture pubbliche, che per loro stessa natura sono esposte minormente a controlli da parte di vari enti che dovrebbero regolare le spese e gli incassi della stessa struttura; au contraire i laboratori privati e affini sono regolarmente sottoposti a controlli di vario genere, che metodicamente e puntualmente ne attestano la loro efficienza sul lugo. Da che mondo e mondo nell'effettuare la ricerca sulla cura di un possibile male, (quale la mala sanità calabrese) occorre innanzitutto capire dove il male è maggiormente concentrato, senza prendere ulteriori abbagli, e in seguito cercare di estirparlo con vari metodi che sono di compentenza sia politica che giuridica. ciò significa che non basta denunciare, in maniera del tutto generica, quelli che posso essere soltanto giudizi propri o impressioni sull'accaduto, ma occore sostanzialmente esaminare ciò che è da punire e ciò che è da salvare. Se è vero che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, sarà implicito non congiurare tutta la sanità calabrese, che a dispetto dei piccole aziende sanitarie private non è ancora in grado di decollare. Ogni persona capace di contestare ciò che è punibile e ciò che va punito, merita un'alta considerazione da parte della società, ed è per questo che mi sento in dovere di ringraziare la gente che non si stanca mai di liberare il proprio sfogo nei confronti di una società, di una politica, ma sopratutto di una classe diregente schifosa, che non perde mai occasione per arricchirsi alle spalle dei contribuenti. |
|
Ferdy said:
... Intanto Ti ringrazio per aver dato il tuo contributo, anche se sotto forma di commento, alla mala sanità calabrese. Però intendo chiarire alcuni punti del tuo commento che non è scevro di affermazioni gratuite su quanto ho espresso nel mio commento. Chiariamo: Io non ho mai detto , come tu affermi, che il vero male della sanità calabrese non si annidi nelle strutture pubbliche. Al contrario (leggiti bene il mio commento all’articolo!) nel mio commento ho esordito così: “Il male della sanità Calabrese si annida nella cattiva gestione delle ASP sempre in perenne deficit di bilancio per saldare i debiti contratti con le Case di Cura private, Laboratori di analisi privati e Farmacie operanti sul territorio……” Conseguentemente su questo punto dovremmo essere d’accordo. Là dove, invece, non ci troviamo d’accordo o meglio siamo in parziale disaccordo è quando tu affermi che “io denunci in maniera generica…o faccio di tutta l’erba un fascio…..o non abbia competenza politica o giuridica per estirpare il male. Anche se mi da fastidio dirlo, Ti dirò che la competenza giuridica ritengo di averla perché sono stato direttore dell’Ufficio legale di una ASL per tanti anni. Ma a parte questo, quel che io ho voluto evidenziare nel mio commento – da Te non colto nel senso giusto perché preso dalla foga di esaltare le Strutture private di cui poi ne parleremo – è che, a mio avviso, occorre allontanare la politica dalla sanità perché è dannosa Ne spiego i motivi nel commento. Altro che denuncia generica! Tu, ovviamente, sei libero di pensare ciò che vuoi, nessuno te lo proibisce, meno che mai su questo sito, dove la libertà di opinione è la regola. Ti inviterei però a non mettermi in bocca cose che non ho detto o meglio scritto. Ripeto: leggiti bene il mio commento! Veniamo ora alle Strutture private. Non vi è dubbio che, in linea generale, esse diano il loro positivo contributo di supporto alla sanità per sopperire alle carenze della mala sanità pubblica. Ma non sempre ciò avviene in maniera lineare: vuoi per carenze di controlli delle strutture pubbliche verso la sanità privata, vuoi perché spesso le aziende private non rispettano gli standards prefissati dalla normativa vigente (Badget, ricoveri, ecc) e creano contenzioso a dismisura che indebita le ASP. Mi consta che in molti contenziosi spinti dalle “aziende sanitarie private” come tu le chiami, le stesse, sono rimaste soccombenti nei giudizi da loro attivati davanti alla magistratura amministrativa e civile. Questo quanto per chiarirci le idee sulle Strutture private. Per non parlare poi di tutte quelle che sono oggetto di attenzione da parte della magistratura civile, penale e contabile. Ma per amor del vero questo accade anche per le Strutture pubbliche. Anzi peggio! Sono invece d’accordo con te quando parli di “classe dirigente schifosa”, io direi meglio, “corrotta” che occorrerebbe mandare a casa d’urgenza e denunciarla alle competenti autorità giudiziarie. Ovviamente vi sono anche i dirigenti onesti! |
|
Scrivi commento