Economia: Tremonti, un pittore astrattista - Crisi, intervento Camera Antonio Di Pietro
Fonte:IDVstaff
Di Pietro: Riporto il testo del mio intervento di oggi, alla Camera dei Deputati, per la dichiarazione di voto finale dell'Italia dei Valori sulle mozioni concernenti le "misure urgenti per contrastare la crisi economica in atto".
Testo dell'intervento
“Signor Ministro dell'economia, immaginavo che lei svolgesse tante attività, ma non sapevo che fosse anche un pittore astrattista. Lei ha dipinto un'Italia che non c'è, se l'è inventata lei quest'Italia. Lei ha detto al collega Bersani che non sa se un'altra Italia è possibile, ma che non è preferibile: per chi non è preferibile? Per i suoi amici evasori fiscali a cui ha dato lo scudo fiscale?
Per la cricca delle imprese che si assicurano gli appalti con la scusa dei grandi eventi o con la scusa delle emergenze? O per tutti quelli che attraverso le intercettazioni telefoniche riusciamo a scoprire cosa stanno commettendo (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà)?
Signor Ministro dell'economia, mi riferisco a lei e al suo Presidente del Consiglio che non c'è mai e che fa sempre il latitante, sia nelle aule di giustizia che nel Parlamento (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Quello che invita sempre gli italiani ad essere ottimisti e che la colpa di ciò che accade è sempre nostra che denunciamo i mali e non del Governo che non fa nulla. Bene, vorrei fare un altro quadro della situazione che forse lei non sa, chiuso nel suo torrione insieme al suo Presidente del Consiglio. Forse lei non lo sa, ma raccontando di un'Italia bella e prosperosa, di un Governo che va a gonfie vele e degli italiani che sono tutti contenti di ciò che lei sta facendo, lei ha raccontato una balla spaziale. Provi a raccontarla ai milioni di lavoratori e alle migliaia di aziende stanno chiudendo e vedrà cosa le rispondono. Il 2009 è stato in assoluto uno dei peggiori anni dell'ultimo dopoguerra, in quanto il prodotto interno lordo dell'Italia è crollato del 5 per cento: solo nel 1945 abbiamo avuto una caduta della ricchezza di simili proporzioni, ma il 1945 era stato un anno di guerra e oggi è solo un anno di approfittatori. Mai in un anno di pace il nostro Paese ha conosciuto una crisi economica e sociale delle dimensioni di quella dello scorso anno. Lei dice che va tutto bene, ma lo scorso anno le ricordo e ricordo al suo Presidente del Consiglio che non c'è (quello che fa sempre il latitante) che la produzione industriale è precipitata del 17,4 per cento rispetto all'anno precedente (produzione industriale precipitata del 17 per cento); che le esportazioni italiane, contrariamente a quanto lei affermato, sono tracollate del 21 per cento rispetto al 2008 e che si è trattato del peggior risultato degli ultimi quarant'anni e al Governo ci siete voi. Forse lei non lo sa nella sua descrizione idilliaca che ha fatto, ma migliaia di piccole imprese sono state costrette a chiudere; migliaia di lavoratori autonomi e piccoli commercianti con le loro partite IVA si sono trovati improvvisamente senza clienti e, quindi, anch'essi costretti a chiudere (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Forse lei non lo sa, ma il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 6,8 all'8,6 per cento dall'anno scorso a quest'anno. Forse lei non lo sa, ma dalla metà del 2008 alla fine dello scorso anno 600 mila lavoratori si sono trovati senza lavoro e le piccole e medie imprese hanno ridotto in media del 30-40 per cento il loro fatturato. Lei dice che va tutto bene e che siamo felicissimi in questo Paese, ma in quale Paese vive: in quello di bengodi di casa sua o in quello di Arcore del suo amico Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Partito Democratico)? Forse lei non lo sa, ma Confindustria stessa stima che i disoccupati, tenendo conto dei lavoratori in cassa integrazione, abbiano ormai raggiunto la quota del 10 per cento della popolazione attiva. Forse lei non lo sa, ma la cassa integrazione ha coinvolto quest'anno circa 1 milione e 200 mila lavoratori. Forse lei non lo sa, ma l'Italia rappresenta il fanalino di coda sugli stipendi (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). A parità di acquisto il nostro Paese occupa il ventitreesimo posto sui trenta Paesi dell'OCSE con un salario medio netto annuo che ammonta a poco più di 14.700 euro (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale che è inferiore del 44 per cento rispetto al dipendente inglese; guadagna il 32 per cento in meno di quello irlandese; il 28 per cento in meno di un tedesco; il 19 per cento in meno di un greco; il 18 per cento in meno di un francese; il 14 per cento in meno di uno spagnolo. D'altronde lei lo dovrebbe sapere, in quanto ha guadagnato solamente 70 mila euro quest'anno, o 30 mila euro.
Che dire della situazione disastrata in cui si trova il nostro Mezzogiorno? Il Mezzogiorno è già chiuso in una grande gabbia, signor Ministro e signor Presidente che non c'è. Infatti, a parità di lavoro i salari sono ridotti del 25 per cento rispetto al nord, mentre il costo della vita è inferiore al 16 per cento. La disoccupazione è doppia in molte regioni rispetto al nord, ma il problema non riguarda solo il meridione: è tutto il Paese al collasso a cominciare dal profondo nord abbandonato a se stesso da quelli che dicono che vogliono pensare al nord e che, invece, sono diventati più centralisti di quelli che stanno a Roma, e mi riferisco alla Lega ovviamente (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Nel 2009 - forse lei non lo sa, signor Ministro, né lo sa il suo Presidente del Consiglio, che pensa soltanto ad usare il telefonino per gli affari suoi - 110 mila attività commerciali hanno chiuso per la principale ragione del calo drastico dei consumi delle famiglie, perché non c'è più lo stesso potere d'acquisto da parte delle famiglie. Forse lei non lo sa, ma nel 2010 altri 600 euro per ogni famiglia verranno erosi dall'aumento delle tariffe di luce, acqua, gas e trasporti. Insomma, siamo di fronte ad un dramma economico e sociale per centinaia di migliaia di famiglie, per cui la gestione della crisi deve diventare la priorità nazionale del Governo e del Parlamento. Voi, invece, signor Presidente del Consiglio, signor Ministro, tutto il Governo, ve la cantate, ve la suonate e ve la ridete da soli. Sprizzate ottimismo, ridete, fate i galambour, accusate noi che vi sproniamo ad assumervi le vostre responsabilità di essere dei piantagrane. Lei vorrebbe essere lasciato in pace, signor Presidente del Consiglio che non c'è. Lei signor Ministro e voi del Governo vorreste essere lasciati in pace, mentre come novelli Nerone nostrani ve la godete vedendo il nostro Paese bruciare. Ma noi non ve lo permetteremo, perché noi vi incalzeremo tutti i giorni e vi inchioderemo alle vostre responsabilità di satrapi e irresponsabili uomini di Governo. È da quindici anni che sentiamo il Presidente Berlusconi promettere un nuovo miracolo economico italiano. Ma non ci ha detto a favore di chi: degli speculatori, degli evasori fiscali, di se stesso, perché finora non abbiamo visto alcun miracolo italiano per le famiglie, per le imprese sane, per coloro che pagano le tasse, per coloro che rispettano le regole del gioco. Poi vi siete accorti in che dramma di povertà state portando il nostro Paese. Secondo la recente indagine della Banca d'Italia la quota di poveri nel nostro Paese è pari al 13 per cento. Siamo un Paese con una distribuzione del reddito ed una ricchezza disuguale, ineguale, perché voi state facendo un'attività e una politica economica che crea disuguaglianza sociale e creerà rivolta sociale. Poi si dice che è colpa di quelli che fomentano la rivolta. Siete voi che fomentate la rivolta sociale. Voi non lo sapete, ma fuori, nelle fabbriche e nel Paese, ci sono cittadini che soffrono, che non arrivano a fine mese, famiglie che non ce la fanno più (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). È per questa ragione che voi siete gli autori di questa rivolta sociale che sta per arrivare, di questa disperazione sociale. Voi non vi rendete conto che il rischio povertà in Italia è molto elevato, soprattutto tra i giovani. Tra i minorenni nel 2006 il 19,3 per cento è in stato di povertà. Si tratta di un valore che non ha uguali tra i Paesi avanzati. Voi non potete pensare soltanto al sistema bancario e al sistema delle grandi imprese. Dovete pensare a un'economia diffusa, ad un'economia uguale per tutti, che porti benefici a tutti e non privilegi a pochi.
Insomma, voi, Ministro dell'economia e delle finanze e Presidente del Consiglio, non lo sapete, ma siamo di fronte ad un Paese che non cresce, che è sempre più caratterizzato da disparità e disuguaglianza sociale. I divari di reddito e di ricchezza stanno creando vaste aree di esclusione sociale. Ci sono decine di migliaia di giovani che non completano il ciclo di istruzione secondaria, che non sono in grado di affrontare le sfide dell'economia moderna. Un Paese così ineguale, che rinuncia a coinvolgere nello sviluppo fette importanti di popolazione è un Paese nel quale viene meno la nozione di cittadinanza. Lei sta trasformando i cittadini in sudditi in questo Paese. Voi e questo Governo, che assume sempre più i connotati di un regime. Anche questo bisogna dire: voi non volete far sapere nulla di ciò che state combinando. È per questo che, a partire dal Presidente del Consiglio, telefonate al direttore del TG1, Minzolini, e al commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per fare in modo che ci sia un'informazione accomodante e asservita al vostro potere (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Voi siete l'espressione del moderno regime, ma noi vi contrasteremo dentro e fuori dall'Aula, perché noi facciamo parte della resistenza (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Congratulazioni - Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).”
NOSTRO COMMENTO: Ma il Ministro Tremonti dove vive? Non certo in Italia.