Riceviamo e pubblichiamo:
Fonte:IDVstaff
Oggi pomeriggio ho illustrato in Aula alla Camera un'interpellanza urgente alla presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere spiegazioni circa l'intercettazione del dialogo fra Fassino e Consorte che sarebbe giunta in modo illecito, tramite
Di seguito (col resoconto stenografico) e in video ripropongo la mia interpellanza, la risposta del Sottosegretario Caliendo e la mia replica. Ovviamente le "motivazioni" di Caliendo non soddisfano me e non soddisfano il Paese. Con la "non risposta" che ci è stata data, il Presidente del Consiglio e il suo governo dimostrano, ancora una volta, di essere colpevoli.
L'INTERPELLANZA (espandi | comprimi)
ANTONIO DI PIETRO
Signor Presidente, chiediamo di conoscere dal Presidente del Consiglio cosa faccia, cosa sappia e come intenda comportarsi in relazione ad un fatto, in parte già accertato e che in parte può essere accertato solo con il suo contributo.
Si tratta di un fatto che, se fosse vero, sarebbe gravissimo per la stessa esistenza della democrazia e per il mantenimento di uno Stato di diritto nel nostro Paese; una vicenda sulla quale, stranamente, l'informazione ufficiale evita di riferire e di prendere posizione.
Il fatto è il seguente ed è scritto negli atti del procedimento penale che ha portato, circa un mese fa, all'arresto di un certo Fabrizio Favata, perché avrebbe ottenuto 300 mila euro da tale Roberto Raffaelli per non rivelare alla stampa la notizia di fatti illegali che avrebbero coinvolto il Presidente del Consiglio. Mi spiego meglio.
Fabrizio Favata, ex socio di Paolo Berlusconi, fratello del Presidente del Consiglio, riferisce che, insieme al suo amico e socio Roberto Raffaelli, si sarebbe recato, alla vigilia di Natale del 2005 nella casa di Silvio Berlusconi ad Arcore e che qui avrebbe fatto ascoltare ai due fratelli Berlusconi un file audio. In tale file veniva riportata l'intercettazione telefonica di una telefonata intervenuta fra l'allora capo dell'opposizione Fassino e Giovanni Consorte, cioè colui che si stava occupando della scalata alla Banca nazionale del lavoro da parte di Unipol.
LA RISPOSTA (espandi | comprimi)
GIACOMO CALIENDO (Sottosegretario di Stato per la giustizia)
Signor Presidente, leggerò la risposta all'interpellanza urgente dell'onorevole Di Pietro, che non deriva da una «letterina» della Presidenza del Consiglio dei ministri, ma da accertamenti e da richieste di dati forniti dalla procura della Repubblica Milano.
Il procuratore della Repubblica di Milano, con riferimento alla vicenda in questione, ha soltanto segnalato che nel procedimento penale n. 41895/2009 Modello 21, risulta richiesta, emessa ed eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Favata Fabrizio per il reato di estorsione in danno di Raffaelli Roberto, ai sensi dell'articolo 629 del codice penale. Ha aggiunto inoltre che, avendo il Raffaelli, già amministratore delegato di Rcs Srl, rassegnato, sin dal 4 dicembre 2009, le dimissioni da qualunque carica sociale e risultando i reati per i quali vi è iscrizione a suo carico riferibili esclusivamente alla persona dell'amministratore delegato, senza coinvolgimento della società, la procura di Milano non ha ritenuto di interrompere il conferimento di incarichi professionali alla Rcs Srl.
LA REPLICA (espandi | comprimi)
ANTONIO DI PIETRO
Signor sottosegretario, io le ho chiesto «fava» e lei mi ha risposto «pisello». L'interpellanza diceva testualmente: si chiede se, quanto in premessa (cioè quel che ho detto prima io), cioè se è vero o non è vero che il Presidente del Consiglio ha avuto modo di ascoltare, la vigilia di Natale, un'intercettazione telefonica illecitamente acquisita che riguardava il capo dell'opposizione, Fassino.
Inoltre, si chiedeva di sapere se sia vero o no che egli, venuto a conoscenza del fatto che questa intercettazione telefonica è stata, poi, illecitamente pubblicata da il Giornale, di proprietà di suo fratello, non abbia fatto nulla come Presidente del Consiglio per impedirla ma, anzi, si sia attivato perché ciò avvenisse.
Lei mi ha risposto: la Rcs continua a svolgere attività di consulenza per la procura della Repubblica. Che c'azzecca? Io le ho chiesto altro! Io le ho chiesto, con riferimento al Presidente del Consiglio, se corrisponda al vero e quale elemento di informazione intenda fornire al riguardo in merito alla verità se il Presidente del Consiglio si è interessato o no di questo.
NOSTRO COMMENTO: Se dagli accertamenti della Magistratura risulterà vero quello che afferma Di Pietro, i fatti sarebbero di una gravità inaudita, anche alla luce della recente legge sulle intercettazioni che il Cavaliere si vanta di essere paladino e pioniere. Volete sapere come finirà? INSABBIATA!