Giorni addietro, parlando con amici e commentando l’Enciclica di Benedetto XVI “Deus est caritas”ci siamo impelagati in una discussione durata delle ore senza però venirne a capo di niente. Dopo aver disquisito sui concetti di “eros” ed “agape” per capire la ratio dell’Enciclica, la discussione è scivolata sul concetto di bene e male.
Io sostenevo che ogni cosa nella vita ha un duplice aspetto.Uno buono ed uno cattivo: come le forze che compongono il nostro Io. Queste forze si completano a vicenda e servono per farci superare le difficoltà che incontriamo nel Nostro cammino.Per dirla in parole povere: il diavolo e l’acqua santa! In Noi esiste una duplice natura: quella del criminale e quella del giusto. A sostegno di questa tesi portavo un esempio: quante volte Vi è capitato di odiare una persona al punto di volerla sopprimere.Ma non lo avete mai fatto.Perchè? Perché l’altra Vostra metà ve lo ha impedito.Vi ha fatto riflettere ! In pratica ha bloccato la Vs azione malefica. Continuando a discutere con gli amici, sostenevo che noi potremmo definirci degli “equilibristi” che camminano su un filo teso tra due montagne e con sotto un enorme burrone.
Abbiamo tra le mani una gran barra con due pesi ai lati.
Se perdiamo l’equilibrio andiamo a finire nel burrone e, per Noi, è finita.
Se, invece, manteniamo l’equilibrio possiamo camminare a lungo sul filo teso senza cadere e possiamo anche indicare agli altri la strada giusta da percorrere.
In effetti Noi siamo tutti due persone: dentro di Noi e fuori di Noi.
Si era fatto tardi ed abbiamo rinviato il discorso a data da destinarsi., anche se, qualcuno ne è rimasto convinto.Però mi guardava strano. Voi che ne dite? Avete mai provato a guardarvi in Voi stessi? Tanti secoli addietro S.Agostino diceva: “Noli foras exire, in te ispum redi, in interiore homine habitat Veritas..” Sarà poi vero??
Fernando