LA NOSTRA DUPLICE NATURA
di Avv. Fernando Cannizzaro (cronaca e attualità per editing)
16 gennaio 2021
Giorni addietro parlando con amici e commentando l'Enciclica di Benedetto XVI "Deus est caritas" ci siamo impelagati in una discussione durata delle ore senza nessun risultato. Dopo aver trattato sui concetti di "eros" ed "agape" per intendere la ratio della Enciclica, la discussione è scivolata sul bene e sul male.
Io sostenevo che ogni cosa nellla vita ha un duplice aspetto. Uno buono ed uno cattivo: come le forze che compongono il nostro "Io"- Queste forze si completano a vicenda e servono per farci superare le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino. Per dirla in parole povere: il diavolo e l'acqua santa!
In Noi esiste una duplice natura quella del criminale e quella del giusto. A sostegno di questa tesi portavo come esempio quante volte Vi è capitato di odiare una persona al punto di volerla sopprimere. Ma non lo avete fatto. Perchè? Perchè l'altra metà Ve lo ha impedito. Via ha fatto riflettere. In pratica ha bloccato la Vostra azione. Continuando a discutere con gli amici sostenevo che Noi potremmo definirci degli "equilibristi" che camminano su un filo teso tra due montagne con di sotto un burrone. Aiamo tra le mai una gran barra con due pesi ai lati.
Se perdiamo l'equilibro andiamo a finire nel burrone e per Noi è finita. Se, invece, manteniamo l'equilibrio possiamo camminare a lungo sul filo ed indicare agli altri la strada giusta da percorrere. In effetti Noi siamo tutti due persone: dentro di Noi e fuori di Noi. Si era fatto tardi ed abbiamo rinviato il discorso a data da destinarsi. Voi che ne dite? Avete mai provato a guardarvi dentro di Voi? S. Agostino diceva; " noli foras exire in te ipsum redi, in interiore homine habitat Veritas" Sarà poi vero?,,,,,