Regolamento AGCOM: ostinatamente fuori legge
di Guido Scorza - 10 Aprile 2012
L’Autorità è determinata a varare il Regolamento sul diritto d'autore online. Si tratta di poteri “regolamentari” che non le competono
Fonte:cadoinpiedi.it
Nelle scorse settimane il Presidente dell'Autorità Garante per le comunicazioni ha ripetutamente annunciato la ferma intenzione della propria Autorità di varare l'ormai famigerato Regolamento in materia di tutela del diritto d'autore online.
A nulla sono valse - almeno sin qui - le contestazioni dei tanti che hanno fatto notare come l'AGCOM non disponga dei poteri a ciò necessari con l'ovvia conseguenza che dovrebbe astenersi dal procedere in questa direzione.
L'Autorità è ostinatamente determinata ad andare avanti per la sua strada senza curarsi di contestazioni, regole e leggi. E' un'Autorità che si prepara ad esercitare poteri "regolamentari" che non le competono e, dunque, a dare alla luce un Regolamento illegittimo.
Si tratta di una circostanza incontestabile considerato che lo stesso Presidente Calabrò, nelle scorse settimane, ha annunciato l'intenzione di attendere - prima di varare il Regolamento - la pubblicazione di un nuovo e non meglio precisato provvedimento attraverso il quale il Governo, in gran segreto, si accingerebbe ad attribuire all'AGCOM il potere regolamentare del quale si discute.
Se l'Autorità fosse davvero stata sicura di disporre dei necessari poteri, non avrebbe avuto senso annunciare l'intenzione di attendere il provvedimento della Presidenza del Consiglio. E', pertanto, evidente che, sotto tale profilo se l'AGCOM proseguirà verso l'annunciato obiettivo, il Regolamento sarà illegittimo perché varato da un'Autorità priva dei necessari poteri. Ma non basta.
Il provvedimento che l'AGCOM - in ossequio alla "commessa" dell'industria audiovisiva - si accinge a varare è illegittimo anche sotto un altro profilo. Il testo della nuova disciplina del diritto d'autore online è soggetto alla preventiva notifica alla Commissione Europea cui spetta il compito di verificare che le norme che vi sono contenute non siano incompatibili con il mercato europeo.
L'omessa notifica produce l'illegittimità del provvedimento. Nessun dubbio sulla circostanza che lo schema di Regolamento che AGCOM si avvierebbe a varare avrebbe dovuto essere comunicato a Bruxelles. La stessa Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, infatti, ha, correttamente, notificato alla Commissione UE il precedente schema di Regolamento.
L'attuale schema contiene - e si tratta di circostanza egualmente incontestabile - importanti novità sostanziali che, alla stregua della vigente disciplina europea imporrebbero all'AGCOM di provvedere ad una nuova notifica a Bruxelles ed attendere poi le eventuali nuove osservazioni da parte della Commissione.
Ciò, tuttavia, renderebbe impossibile il varo del provvedimento prima che il Presidente Calabrò e quelli tra gli attuali membri dell'AGCOM più determinati ad andare avanti, debbano lasciare le poltrone ai loro successori [n.d.r. 18 maggio].
E' questa l'unica spiegazione per la quale l'Autorità pare intenzionata, in modo davvero ostinato, ad andare avanti a tutta forza in una direzione palesemente fuori legge. Si sta facendo tanto rumore per nulla, perché il provvedimento che si sta per varare è destinato - in un modo o nell'altro - ad essere dichiarato illegittimo non appena dovesse entrare in vigore.
Ha davvero senso tutto questo? E' accettabile che solo per compiacere i propri compagni di merenda si minacci di imbavagliare la Rete attraverso un'iniziativa regolamentare fuori legge?
AGCOM deve fermarsi, comunicare il nuovo schema di Regolamento a Bruxelles e poi lasciare che i successori degli attuali membri facciano le loro valutazioni e scelgano se assumere una posizione di rottura e rientrare nella legalità o proseguire, pervicacemente, lungo la strada iniqua e fuori legge che si sta attualmente percorrendo.
NOSTRO COMMENTO: C'è da rimanere allibiti!