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04 luglio 2024
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Cancellieri, Letta: “La sfiducia al ministro è come una sfiducia al governo”

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Cancellieri, Letta: “La sfiducia al ministro è come una sfiducia al governo”

Il presidente del Consiglio all'assemblea del Pd a Montecitorio: "La mozione per le dimissioni della Guardasigilli è un attacco politico al quale bisogna rispondere con un rifiuto". Il candidato dalemiano a Civati: "La tua posizione è inaccettabile"

Fonte e Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/19/cancellieri-letta-sfiducia-ministro-come-una-sfiducia-governo/783736/

La sfiducia alla Cancellieri è la sfiducia al governo. Enrico Letta rilancia e in pratica difende con il proprio corpo il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, che continua a essere battuta da vento di burrasca a causa delle sue telefonate – da più parti definite inopportune – con la famiglia Ligresti nelle stesse ore in cui erano scattati gli arresti di Salvatore e delle figlie per l’inchiesta Fonsai. Al nuovo attacco di Matteo Renzi (“Il ministro si dimetta anche in mancanza di un avviso di garanzia”) il capo del governo si presta come uno scudo umano in difesa della Guardasigilli: “”La sfiducia al ministro Cancellieri sarebbe una sfiducia al governo – ha detto a Montecitorio – Questo è un passaggio politico a tutto tondo”. La mozione di sfiducia, aggiunge il capo del governo, “è frutto di una campagna aggressiva molto forte e slegata dal merito. Vi chiedo di considerarla per quello che è: un attacco politico al governo. E la risposta deve essere un atto politico: un rifiuto”. Il riferimento è ovviamente al Movimento Cinque Stelle. L’effetto è un dibattito strozzato in culla, senza un voto finale e con toni che da assalto alla baionetta diventano più simili a quelli di un club di golf. Anzi, di più. La riunione dura non più di un’ora senza neanche una discussione, ma con una sorta di ipnosi con la quale Letta è riuscito a paralizzare i parlamentari riducendoli all’inazione. Per esempio il capogruppo di Montecitorio Roberto Speranza all’inizio scandiva: “Questo è un passaggio molto delicato”. Alla fine dell’incontro la delicatezza era scomparsa: “La valutazione del premier ci vede uniti nel respingere l’attacco politico” certificava Speranza sicuro, chiudendo la riunione dopo non più di un’ora. Ma il segretario Guglielmo Epifani – che aveva voluto che Letta intervenisse in prima persona – la vede diversamente: “Nessuno ha imposto niente. Ha parlato Letta e c’è consenso su suo discorso”.

Di certo il primo ad allinearsi è stato Gianni Cuperlo: “Il ministro ha dichiarato di non aver violato alcuna norma. Ma la mia opinione e che per motivi di opportunità dovrebbe dimettersi prima del voto. Ma se il premier ci chiede un atto di responsabilità politica, dobbiamo essere tutti responsabili”. E il candidato dalemiano non risparmia un attacco frontale a Pippo Civati: Non è accettabile che si annunci una mozione di sfiducia a mezzo stampa senza che ci sia stata una discussione prima. Non si può scaricare il senso di responsabilità su una parte. Dobbiamo essere responsabili tutti e non ad intermittenza”. Ma se nel metodo le posizioni dei due candidati alla segreteria sono distanti, nel merito sono più vicine: “Il ministro ha dichiarato di non aver violato alcuna norma – dichiara infatti Cuperlo – La mia opinione è che per motivi di opportunità dovrebbe dimettersi prima del voto. Ma se il premier ci chiede un atto di responsabilità politica, dobbiamo essere tutti responsabili”. Inevitabile che poi si arrivi ai tiri incrociati sotto la lente di ingrandimento delle primarie del Pd: “Quello che non si può fare è scaricare sul partito le responsabilità o le irresponsabilità. E ci sono ministri di questo governo che dicono che il ministro non si deve dimettere ma sostengono un candidato che dice, fuori da qua che il ministro si deve dimettere e vogliono colpire il governo. Che gioco è?” dice Cuperlo con chiaro riferimento ai ministri renziani, Franceschini in testa.

Tra coloro che sostengono il sindaco di Firenze è Paolo Gentiloni a far notare una discussione diventata monca per l’intervento molto duro da parte di Letta: “Quando il premier viene qui e ci dice che c’è un voto politico sul governo, io ne prendo atto ma lo faccio con un certo rammarico perché non c’è il merito della discussione”. Gentiloni è l’unico a rilanciare: va bene tutto, ma Letta “dovrà riuscire nei prossimi giorni a far dimettere il ministro. Rimane secondo me l’obbiettivo politico di ottenere, dopo avere respinto l’attacco politico, un gesto di responsabilità del ministro”. I renziani poco prima dell’inizio dell’assemblea dei deputati del Pd avevano presentato un ordine del giorno – scritto dallo stesso Gentiloni e concordato con Renzi – per discutere sulla mozione di sfiducia.

Alla fine anche Civati dovrà ricacciarsi in gola ciò che ha detto ripetutamente negli ultimi giorni: “Non mi ritrovo nelle riflessioni che si fanno qui – dice – ma ne prendo atto con la responsabilità che ci viene chiesta. La mozione M5S non si può ovviamente votare e prendo atto dell’opinione della maggioranza”.

IL NOSTRO COMMENTO: Vergogna! Vergona e, ancora,  Vergogna! Ci riferiamo in particolare a Renzi e Civati Noi avevamo dato il Ns appoggio quando avevano detto,  a chiare note, che la Cancellieri doveva dimettersi. Addirittura Civati voleva presentare una mozione di sfiducia contro la Cancellieri. Gli togliamo subito il Ns appoggio sia a Civati che a Renzi verso quest’ultimo, per la verità non avevamo mai avuto una grande stima ma dal momento che aveva preso una posizione condivisibile speravamo che la portasse a termine e non si allineasse con la solita linea qualunquista del PD. Invece, ci sbagliavamo! Appena Letta ha fatto BAU BAU si son calati le brache sia Civati che Renzi. E’ bastato che Letta parlasse di “un attacco politico del M5S”  che si è perso il ben dell’intelletto. Ma quale attacco politico del M5S ? Dove lo ha sognato Letta! La verità è che si vogliono riversare sul M5S colpe che il Movimento non ha cercando di nascondere agli Italiani la verità dei fatti. Se la Cancellieri ancora non è stata sfiduciata deve ringraziare il Presidente Napolitano. Napolitano non vuole una crisi al buio e non vuole neanche che cada questo Governo. Le dimissioni della Cancellieri o la sfiducia aprirebbero una crisi successoria difficilissima da gestire e, probabilmente, porterebbero alla caduta del Governo Letta. Per questo la Cancellieri non si tocca. E’ inutile fantasticare sul M5S ! Gli Italiani non sono fessi hanno già capito i giochetti della politica. Purtroppo sia Renzi che Civati hanno voluto calare la testa a Letta perpetuando quel tipo di politica pseudo democristiana di vetusta memoria che va cassata e che loro, a parole, vorrebbero combattere. Così facendo, però, non c’è dubbio che perderanno molti ma molti consensi, almeno, tra le persone che ragionano con la testa e non col culo.

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