Berlusconi vuole le antenne della Rai. Il Governo: “Il 51% resti pubblico”
Pubblicato il 25 febbraio 2015
Fonte e link: http://www.blitzquotidiano.it/berlusconi/berlusconi-vuole-le-antenne-della-rai-offerta-mediaset-per-rai-way-2112143/
MILANO - Berlusconi vuole comprarsi le antenne della Rai: Mediaset ha infatti lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Rai Way. Ma il Governo dice no e mette un paletto: “Il 51% deve restare pubblico”.
Ad essere precisi, l’offerta è arrivata da Ei Towers, società controllata di Mediaset che controlla le rete di trasmissione del gruppo. Il consiglio di amministrazione di Mediaset ha dato il via libera all’operazione. L’offerta, che prevede una componente in denaro e una in azioni, valorizza la società delle torri di trasmissione della Rai 1,22 miliardi di euro, pari a circa 4,5 euro per azione.
Offerta, precisano dalla Rai, “non amichevole”. Ovvero non sollecitata e secondo quanto riferiscono fonti Rai all’agenzia Ansa l’offerta presenta inoltre problemi per i multipli bassi, per l’indebitamento e di governance sbilanciata. Le stesse fonti spiegano che a pronunciarsi con un parere sarà Rai Way, ma la legge attualmente non consente tale operazione.
L’opa sarà oggetto di una doverosa informativa domani 26 febbraio del dg Luigi Gubitosi in consiglio di amministrazione Rai. Al momento della quotazione Rai Way è stata valutata 825 milioni, ai prezzi di borsa attuali raggiunge 1 miliardo e nell’offerta di Ei Towers oltre un miliardo e 200 milioni.
Intanto si muove anche la Consob.L ‘autorità, come da prassi nel caso di operazioni straordinarie come l’offerta lanciata da Ei Towers, si è mossa e ha inviato oggi agli intermediari finanziari più attivi sui titoli delle società coinvolte (quindi anche Mediaset) richieste di informazioni sull’operatività in borsa.
Contro l’ipotesi di cessione si schierano compatti il Pd e il Movimento 5 Stelle. Ben diversa, ovviamente, la posizione di Forza Italia.
L’offerta di acquisto e scambio riconosce ai soci di Ei Towers una componente in contanti di 3,13 euro e 0,03 azioni ordinarie Ei Towers di nuova emissione. La parte cash corrisponde al 69% della valorizzazione di ogni titolo della società delle torri della Rai. La componente azionaria il restante 31%. Il pagamento della componente in contanti è integralmente garantito da un primario istituto di credito internazionale che concederà a Ei Towers il finanziamento per il pagamento. A sostegno dell’offerta di scambio Ei Towers ha convocato un’assemblea il 27 marzo per un aumento di capitale. L’opas partirà dopo quella data ed avrà una durata tra i 15 e i 40 giorni e dovrebbe concludersi comunque entro l’estate.
Nello spiegare le ragioni dell’operazione Ei Towers parla della “creazione di un operatore unico delle torri broadcasting” per “porre rimedio all’attuale situazione di inefficiente moltiplicazione infrastrutturale dovuta alla presenza di due grandi operatori sul territorio nazionale”. La società delle torri del gruppo Mediaset assicura in ogni caso che “continuerà a garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori televisivi” e “aprirà sempre più la propria infrastruttura, in prospettiva agli operatori di Tlc”. Dati gli obiettivi di una piena integrazione industriale di Ei Towers con Rai Way, l’offerta – chiarisce la nota – ha l’obiettivo di revocare le azioni di quest’ultima dal listino di Piazza Affari (dove Rai Way è stata da poco quotata), o l’acquisto di una partecipazione che rappresenti almeno 66,67% del capitale sociale.
La mossa di Mediaset ha insospettito il deputato del Pd, Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, che ha detto: “L’offerta di Mediaset appare poco comprensibile, il governo è stato chiaro su Rai Way: la quotazione in borsa è stata vincolata alla cessione di una quota non superiore al 49%, il controllo delle torri del servizio pubblico resta saldamente in mano pubblica. il decreto per la privatizzazione di Rai Way (la società del gruppo che si occupa delle torri di trasmissione, ndr) vincola la Rai a mantenere una quota di partecipazione sociale nel capitale sociale di Rai Way non inferiore al 51%. La Rai, peraltro, ha messo sul mercato solo il 34,9% del capitale di Raiway, mantenendo una quota di due terzi che garantisce pienamente il controllo pubblico dell’azienda. Si fatica, quindi, a comprendere la mossa di Mediaset, che vorrebbe acquisire il 66,67% di Raiway per toglierla dal listino azionario sebbene oggi non sia possibile”. “Così come la vicenda – aggiunge Anzaldi – si sta raffigurando in queste ore, si rischia solo di creare confusione o, peggio, di incorrere nel rischio di qualche illecito”.
IL NOSTRO COMMENTO: Berlusconi vuole le antenne della RAI esordisce l’articolo. Noi diciamo: ma chi cazzo è Berlusconi che vuole? Un condannato con sentenza definitiva per frode fiscale. Dovrebbe aver finito di comandare in Italia, salvo che il PD (luogo in cui Berlusconi si ritrova molti amici) non glielo consenta. Non meravigliatevi! Non è la prima volta che accade! In tante occasioni Berlusconi si salva sempre proprio grazie al PD. Auguriamoci che questa volta non la spunti. Mah! Tutto può accadere…..Intanto incominciamo ad informare il lettore (dal momento che la grande stampa non lo fa mai!) su cosa sia RAI Way. Altrimenti parliamo di cavoli. Affidiamoci a Wikipedia:
Tratto da Wikipedia
“Rai Way è una società per azioni del gruppo Rai.[1] Possiede la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo della Rai e ha il compito di gestire e mantenere tali impianti di diffusione.
Sedi
Rai Way ha sede legale a Roma, in cui si trova il Centro Nazionale di Controllo della Rete di Trasmissione; a Milano è collocato invece il Centro Nazionale di Controllo della Rete di Diffusione. A Torino ha sede presso il Grattacielo Rai, mentre altre sedi territoriali sono presenti in tutta Italia.
Stazioni
Dislocate in tutta Italia sono posizionate in punti strategici. Hanno lo scopo di trasmettere nella zona desiderata il segnale Rai del digitale terrestre e in passato dell'analogico. I territori su cui nascono le stazioni sono proprietà dello stato e non appartengono a nessun comune, provincia o regione.
Rete
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Digitale terrestre
Sul digitale terrestre Rai Way diffonde i segnali RAI attraverso i seguenti multiplex di sua proprietà:
- RAI Mux A (fino al 4 luglio 2012);
- RAI Mux B (fino al 4 luglio 2012);
- RAI Mux 1;
- RAI Mux 2;
- RAI Mux 3;
- RAI Mux 4;
- RAI Mux 5;
- RAI Mux 6 (fino al 2013);
Storia
Rai Way nei pressi della Tornalla di Oyace.
Nasce inizialmente come Divisione Trasmissione e Diffusione (DTD) di RAI nel gennaio 1999, e il 29 luglio dello stesso anno viene creata la NewCo TD S.p.A., al fine di poter utilizzare gli impianti, oggetto di concessione radiotelevisiva, anche per i servizi di telecomunicazioni, come società base della futura Rai Way. Tra febbraio e marzo del 2000 si effettua il passaggio di funzioni e personali (proprietà degli impianti trasmittenti e di collegamento, 750 dipendenti della divisione tecnica -trasmissione e diffusione-), e il 1º marzo 2000 Rai Way S.p.A. diventa pienamente operativa. La rete Waynet viene completata nel 2003, ossia centinaia di stazioni collegate tramite ponti radio digitali con la tecnologia SDH e in fibra ottica. Nel dicembre dello stesso anno la metà della popolazione viene raggiunta dalla rete digitale terrestre, completata in meno di due anni. Si è occupata del passaggio definitivo dal segnale analogico al digitale nelle regioni italiane, concluso il 4 luglio 2012.
Dal 19/11/2014 è quotata nella Borsa Italiana con un capitale flottante che si attesta al 30,5%, il restante 69,5% della società resta alla Rai. Il 25/02/2015 EI Towers tenta di scalarla lanciando un'offerta pubblica di acquisto ostile.”
Una volta chiarito di che si parla auguriamoci che un condannato per frode fiscale non metta le mani su Rai Way . Facciamoci il segno della croce e auguriamoci che nel PD rinsaviscano. Tutto il resto è poesia…