Rivalutazione pensione, esempi di calcolo
Rivalutazione pensione, esempi di calcolo
Ecco quanto dovrebbero incassare i pensionati per effetto della rivalutazione pensione dopo la sentenza della Corte Costituzionale: ipotesi di calcolo, in attesa del decreto del Governo.
Barbara Weisz – 14 maggio 2015
Fonte e link: http://www.pmi.it/economia/lavoro/news/97505/rivalutazione-pensione-esempi-calcolo.html?utm_source=tagnewsletter&;utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter+pensioni:+pmi.it&utm_content=2015-05-14+rivalutazione-pensione-esempi-calcolo
Premessa doverosa: per sapere effettivamente quanto ogni pensionato incasserà di rivalutazione pensione dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul no al blocco indicizzazioni bisogna attendere il decreto del Governo: le ipotesi sul tavolo sono diverse, e le più accreditate parlano di un rimborso pieno solo per i redditi dei primi scaglioni bloccati (fra tre e cinque volte il minimo, a grandi linee), e probabilmente progressivo (a rate, in due tappe, anche qui si valutano diverse possibilità). Nell’attesa di conoscere il provvedimento, proviamo comunque a fare alcuni calcoli, del tutto teorici, su quanto incasseranno i pensionati per effetto della rivalutazione.
=> Reindicizzazione pensioni, decreto in arrivo
Come è noto, bisogna restituire l’indicizzazione bloccata negli anni 2012 e 2013 dalla riforma Fornero per gli assegni superiori a tre volte il minimo. Vediamo le stime della Cgia di Mestre, che presuppongono una rivalutazione pensione piena, ovvero il recupero totale dell’indicizzazione 2012 e 2013 e il calcolo degli anni seguenti (2014 e 2015) che vede ulteriormente salire l’assegno perché si applica alle pensioni costantemente rivalutate.
=> Blocco pensioni, fra vecchie e nuove rivalutazioni
Un pensionato che incassa fra tre e quattro volte il minimo (quindi fra 1.405 e 1.499,99 euro lordi, che significa un assegno netto mensile medio di di 1088 euro), dovrebbe prendere in tutto 1674 euro, al netto dell’IRPEF. Per la precisione, 344 euro per il 2012, 440 per il 2013, 444 per il 2014 e 446 per il 2015.
Chi ha una pensione fra 1500 e 1749,99 euro (netto mensile intorno a 1196 euro), incasserebbe invece un totale di 3mila 611 euro. Questa è la categoria di pensionati destinata a guadagnare di più dalla rivalutazione, chi ha assegni più alti prenderà meno perché scendono i coefficienti di rivalutazione.
Per gli assegni fra 1.750 e 1.999,99 euro (netto mensile 1352 euro), la reindicizzazione vale in tutto 2mila 633 euro. Fra i 2mila e i 2mila 249,99 euro (circa 1509 euro netti al mese), la restituzione totale sarebbe pari a 2mila 141 euro. I pensionati con assegni fra 2mila 250 e 2mila499 euro (netto mensile 1661 euro), dovrebbero prendere 1695 euro. Fra i 2mila500 e i 2mila 999,99 euro, la restituzione vale 2mila155 euro. Infine, sopra i 3mila euro, si dovrebbero prendere 3mila 515 euro.
Da sottolineare che si tratta di calcoli del tutto teorici, non corrispondono alle cifre che effettivamente i pensionati incasseranno. I calcoli sopra indicati prendono in considerazione una rivalutazione piena, il Governo invece con ogni probabilità metterà diversi paletti, ad esempio con una reindicizzazione solo fino a determinati tetti di reddito, con un meccanismo di restituzione a rate, o comunque in diverse soluzioni.
IL NOSTRO COMMENTO: Leggi la sentenza della Consulta (Clicca qui per leggere sentenza).
La sentenza ha dichiarato incostituzionele punto 2)"...... l’art. 24, comma 25, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, nella parte in cui prevede che «In considerazione della contingente situazione finanziaria, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento»; Per il resto vedremo come il Governo fisserà i paletti per i redditi più alti. Chiaramente dopo questa sentenza ritengo che il Governo non metterà mano più alle pensioni per bloccare la reindicizzazione e l’adeguamento al costo della vita. Rimaniamo in vigile attesa!