Cacciari: "Brexit rafforza NO referendum Renzi. Dio ci salvi"
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24 giugno 2016, di Laura Naka Antonelli
Grecia: raggiunto accordo UE
"Siamo riusciti a ristrutturare il debito e a garantire il finanziamento a medio termine", ha commentato il premier Tsipras, ma per ottenere i fondi (25 miliardi alle banche a fronte di 50 miliardi di privatizzazioni statali), Atene deve approvare un severo pacchetto di riforme su fisco, pensioni, accesso al mercato e giustizia.
ROMA (WSI) – L'avverarsi dell'incubo Brexit avrà un effetto negativo anche sul governo Renzi. E' quanto risulta dall'intervista che il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, ha rilasciato all'Unità.
Cacciari si è così espresso:
"Questo voto inglese è il sintomo di una crisi che viene da lontano, non mi sorprende più di tanto" e il "caos europeo avrà delle ripercussioni anche su di noi, certamente. A partire dal referendum di ottobre. Parliamoci chiaro: il voto inglese è un favore ai sostenitori del No perché per molti aspetti va nel senso della contestazione, della disgregazione"; e di fatto "gli inglesi hanno indebolito anche la leadership italiana nel momento in cui hanno dato un colpo all'Europa".
Rispondendo alla domanda del giornalista, Cacciari afferma che, in caso di sconfitta al referendum, Renzi "volente o nolente dovrebbe andar via, certo". Il motivo è che "sarebbe troppo debole per continuare. E sarebbe il caos italiano. Anzi, una situazione molto più incasinata di quella della Gran Bretagna. Un caos italiano dentro un caos europeo. Dio ci salvi".
Sul rischio che ora ci sia un effetto domino in Europa, il filosofo ha riposto:
"E' possibile, certo. Pensiamo a quanto saranno influenzate dal voto inglese le elezioni francesi della prossima primavera, con Marine Le Pen all'attacco proprio su queste questioni", e alla domanda su cosa fare, ha consigliato:
"C'è una sola strada ma difficilissima. Che i gruppi dirigenti dei sei paesi fondatori avviassero una vera fase costituente, una rifondazione europea e dicessero: va bene, a questo punto il processo europeo si rilancia alla grande. Facendo una severa autocritica e anche dei gesti clamorosi, tipo riaprire una forte stagione di welfare. Ma la Germania accetterebbe una cosa del genere? Credo di no".
IL NOSTRO COMMENTO: Bravo Cacciari! Finalmente una persona che ragiona con la testa e non col culo sul difficile problema di questa specie di Europa. Cosa fare? Ecco cosa risponde una persona equilibrata ed intelligente come Cacciari: “C’è una sola strada ma difficilissima. Che i gruppi dirigenti dei sei paesi fondatori avviassero una vera fase costituente, una rifondazione europea e dicessero: va bene, a questo punto il processo europeo si rilancia alla grande. Facendo una severa autocritica e anche dei gesti clamorosi, tipo riaprire una forte stagione di welfare. Ma la Germania accetterebbe una cosa del genere? Credo di no”.
Tutti gli altri commenti, sul punto, che sentite in giro, sono solo e unicamente delle “gran minchiate di gente che non capisce un cazzo di politica e, meno che mai di Europa…!”