INFORMIAMO I CITTADINI 27 OTTOBRE 2008
DAL BLOG DI A. DI PIETRO SI RIPORTA:
Giornalista: Dall’Annunziata lei ha detto: “col Pd siamo tornati d’accordo perché Veltroni è tornato sulle nostre posizioni almeno a livello di toni” è così?
Antonio Di Pietro: L’Idv sin dal primo momento si è data da fare per informare gli italiani sulla truffa elettorale che ha posto in essere Berlusconi. Ha fatto credere che votando lui gli italiani sarebbero stati meglio. Invece sta meglio lui e qualche furbetto del quartierino amico suo. Ma gli italiani, provate a chiederlo ai pensionati, ai precari, a coloro che non hanno lavoro, a tutte quelle persone che non arrivano a fine mese, alle piccole e medie imprese. Insomma: a me pare che togliere otto miliardi di euro dalla scuola, tre miliardi dalla sicurezza, non far funzionare la giustizia, non sia un governo nell’interesse dei cittadini, noi l’abbiamo detto sin dal primo giorno e abbiamo fatto tante piazza Navona. Circo Massimo di ieri è ne più e ne meno che un’altra piazza Navona, ancora più imponente, ancora più partecipata, in cui le forze politiche insieme si sono ritrovate, e allora permettetemi di gioire: quella era anche la mia piazza.
Giornalista: Ma i rapporti col Pd rimarranno come sono adesso sia sull’Abruzzo che sulla Commissione parlamentare di vigilanza Rai?
Antonio Di Pietro: Vorrei che i cittadini riflettessero: esistono il Popolo della libertà e la Lega. Due realtà alleate fra loro e insieme non solo hanno la maggioranza ma cercano di governare. Noi dell’Idv non siamo il Partito democratico ma siamo alleati stabilmente insieme a loro per offrire un’alternativa e un’alternanza in questo paese. Dopodiché non dobbiamo essere la stessa cosa altrimenti non ci sarebbe ragione. L’ho detto e lo ripeto, la differenza sta fra il piatto di pasta e il piatto di pasta col formaggio. E’ più buona, più appetibile, più squisita, vale meglio, rende di più. Ecco, chi vuole il piatto di pasta col formaggio sopra nell’Idv lo trova perché trova un impegno ben determinato, una chiarezza di linguaggio, una determinazione dell’azione sia nel proporre, che nell’informare, sia nel contrapporsi. E insieme al Partito Democratico lo faremo. Ma questa idea di considerare l’Idv un’appendice, un addentellato, una cosa che deve semplicemente obbedir tacendo a quel che dice il grande Partito Democratico è una cosa riduttiva per noi e per loro. Crediamo che ci siano elettori che si possono riconoscere nella loro azione come modo di fare e altri elettori che si riconoscono nella nostra. Ma sui temi fondamentali ci riconosciamo, entrambi, sulla stessa direttrice, tanto è vero che ieri abbiamo fatto una manifestazione di proposte e di contrapposizione più che unitaria.
Giornalista: Volete raccogliere due milioni di firme, con che obiettivo se per il quorum ne bastano cinquecentomila?
Antonio Di Pietro: Lo scopo della raccolta firme non è solo quello di promuovere un referendum, per quello ci siamo già praticamente riusciti, ma è attraverso il referendum che riteniamo importante informare i cittadini. Oggi quattro persone decidono di non farsi processare, ma mentre stiamo parlando anche i ministri hanno deciso di non farsi processare, poi la legge salvamanager, e così via… noi vogliamo informare che ci troviamo di fronte ad un modello di governo che restringe gli spazi del parlamento solo con decreti legge, solo con fiducia e devi votare per forza come dice lui senno la prossima volta non ti ricandida più, tanto la legge elettorale la sceglie soltanto il leader di partito rappresentante in parlamento. L’informazione imbavagliata perché voi sapete visto che state facendo anche sciopero, non potrete più riferire i fatti se non dopo la sentenza penale passata in giudicato, non si saprebbe potuto sapere nulla dei furbetti del quartierino o di ciò che è successo in Abruzzo, e poi la giustizia che viene totalmente ammanettata perché le si tolgono i mezzi, gli strumenti, la si criminalizza. Allora se il controllo, l’informazione e la democrazia parlamentare non possono più funzionare, la dittatura dolce e anche amara avanza. Attraverso questo referendum noi stiamo informando i cittadini: attenzione! Che oggi vi tolgono un dito, domani vi toglieranno tutta la libertà.
Giornalista: Ma in pratica Orlando rimane l’unico candidato?
Antonio Di Pietro: Orlando è il candidato dell’Idv e non esiste l’unico o il meno unico, è il candidato delle opposizioni. In una democrazia parlamentare ciò che spetta alle opposizioni non lo può scegliere la maggioranza. E’ come se il controllato siscegliesse il controllore. Non ha alcun rilievo non è in alcun modo accettabile. L’Idv non farà un passo in dietro di un solo millimetro rispetto a questa visione. Se qualcuno dovesse chiedere non saremo di certo noi. E invitiamo tutti ad essere su questa posizione, non per Orlando in quanto tale, ma per un principio che finirebbe ancora di più per limitare quegli spazi di democrazia che io sto denunciando.
Giornalista: In merito alla scuola, si parla tanto di tagli e di troppe spese, però è anche vero che nelle campagne elettorali si promette per esempio di tagliare le province e poi?
Antonio Di Pietro: Sulla questione scuola credo sia avvenuto un doppio fatto drammatico. Primo, il metodo, non si può fare una riforma decidendo di farla arrivare in parlamento dalla sera alla mattina, e in due ore proporre la fiducia e quindi, non sentire l’altra parte composta da insegnanti, genitori, alunni, decidere riforme così delicate. Ma nel merito di quale riforma parliamo? Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta ma si sono fregati la polpa, nel senso che si sono fregati 8 miliari di euro e hanno messo in piedi un modello che dalle elementari alle università, con le fondazioni e quant’altro, ha stravolto totalmente il ruolo e la funzione della scuola. Non c’è più neanche la possibilità di scegliere tra vari tipi di corsi di laurea. Non c’è possibilità di avere un insegnamento interdisciplinare neanche alle elementari, in questa situazione, rispetto al fatto che tutti stanno scioperando nel modo civile e corretto, ebbene il modo con cui snobba tutto questo il governo, è tipico comportamento di chi si chiude nel bunker pensando che tutto il mondo gira intorno a lui.
Giornalista: E dopo le dichiarazioni di Cossiga?
Antonio Di Pietro: Cossiga guardi va preso per quel che è, io non vorrei mettermi a fare polemica anche con lui visto che ci sono problemi gravi e delicati nel paese, se poi ci mettiamo a dare spazio a virulenze di questo genere mi pare che non facciamo il bene del paese per noi che ci offriamo in alternativa al governo di questo paese.
NOSTRO COMMENTO: Noi questa volta non siamo d’accordo con Di Pietro. Da queste pagine abbiamo consigliato almeno una decina di volte L’Idv di andarsene dal PD. Vedi Ns articolo intitolato “Era Ora….” Voler continuare a fare alleanza con il PD è un errore. Veltroni, ormai, non ha niente da dire. Ideologicamente siete lontani. Oggi avete un certo seguito perché state conducendo una battaglia per salvare la democrazia e state facendo una opposizione tosta e intransigente. Che è quella che ci vuole. Il PD di Veltroni non è d’accordo con Voi e ve lo ha detto. Ripeto continuare ad averli come alleati E’ UN ERRORE. Del resto sono stati loro a contestarVi. Approfittate ed uscite dal PD. Continuando a rimanerci dentro perderete di credibilità. La credibilità, in politica, è fondamentale. Cavaliere docet! !! Un altro punto di disaccordo con Voi e la riforma Gelmini. Al riguardo Vedi Ns articolo, su questo Blog, intitolato: “La scuola” La riforma andava fatta perché la scuola era ridotta a colabrodo con migliaia di insegnanti che tutto erano tranne che insegnanti (Ovviamente con le dovute eccezioni! Ci sono anche ottimi maestri). La riforma premia la meritocrazia e questo alla gente non gli sta bene, perché l’andazzo e proprio in senso inverso. La Gelmini è una donna intelligente. La sua riforma a Nostro avviso è valida. Solo che è capitata in un contesto poco opportuno. Ma come è finita la Gelmini nel PDL???