DAL BLOG DI ANTONIO DI PIETRO, SI RIPORTA:
Mercoledi 18 febbraio è stato nominato il Cda Rai con ottiche di mera spartizione delle poltrone, senza nessun riguardo alla professionalità dei suoi membri e alla salvaguardia della libera informazione. Mercoledì 18 febbraio muore la Radiotelevisione italiana.
Pubblico il video ed il testo del mio intervento durante la trasmissione Omnibus di oggi, giovedì 19 febbraio.
Edgardo Gulotta: Lei ha commentato con parole di apprezzamento per il gesto, per il modo e per la scelta di Veltroni di dimettersi, comprendendone politicamente il gesto, però ieri è arrivata la prima critica abbastanza pesante, anzi pesantissima, sulla nomina del Cda Rai, definendola "l'ultimo atto del Veltrusconismo". E' già finito l'armistizio con il Pd, se armistizio c'è stato?
Antonio Di Pietro: Vede, la ragione per cui credo che Veltroni abbia fallito la sua missione sia proprio questo: non ha mai scelto se essere carne o pesce, come ha detto Quagliarello che condivido nella sua analisi. Veltroni un giorno sembrava che volesse fare opposizione con me, un giorno sembrava che volesse fare le moine a Berlusconi. C'è da fare una scelta di campo nella politica, non è che si può stare con un piede in due scarpe. Il Partito Democratico ha espresso in questi mesi una classe dirigente molto frazionata, dove chi si alzava per primo la mattina pretendeva di comandare, e noi stessi non sapevamo con chi parlare. Con riferimento alla nomina del Cda Rai, ritengo che sia stata fatta ancora una volta una cosa sconcia, peggio delle altre volte, perché la Rai è il servizio di informazione pubblica che ci fa capire cosa fanno e come si comportano quelli che stanno al Governo, nel Parlamento e nelle istituzioni. Se mandi alla Rai a comandare nel Cda ex parlamentari, trombati dalla vecchia politica, sodali di partito se non di ombrellone, e te li spartisci tra maggioranza e opposizione, "un pezzettino a me e un pezzettino a te", hai già fatto un inciucio di comunicazione. Se il controllore è nominato dal controllato, quest'ultimo nomina quello che conviene a lui. Se poi si mettono d'accordo maggioranza ed opposizione nel Paese non c'è più opposizione. Mi sento meno opposizione e più resistente in questo momento, non credo che ci sia una maggioranza e un opposizione. Credo che in questo momento ci sia un regime in costruzione e una resistenza in azione.
Edgardo Gulotta: Avevate un nome, come Italia dei Valori, per il Cda Rai?
Antonio Di Pietro: Noi avevamo suggerito due cose: che si rifacesse la Legge Gasparri, che si eliminasse il Cda Rai e che le nomine venissero fatte direttamente dai giornalisti della Rai. Non ci siamo permessi di indicare dei nostri nomi, abbiamo rivendicato il fatto che ci debbano andare gli indipendenti. Per questo non abbiamo partecipato alla nomina di quest'ennesima lottizzazione.
Mi lasci dire una cosa. Il Partito Democratico se ha preso meno voti non è per chissà quale ragione, ma perché è successo lo scandalo in Campania, lo scandalo in Abruzzo, lo scandalo in Calabria, perché ogni volta da una parte e dall'altra non si prendono decisioni serie e chiare in materia di trasparenza.
Tornando alla Rai, l'altro ieri al Tribunale di Milano c'è stata la sentenza di questo signor Mills che è stato corrotto da un signore che si chiama Silvio Berlusconi. Questo lo affermo e me ne assumo le responsabilità, ma il tema è un altro: la Rai non c'era, si è "scordata" di mandare i cameraman. C'era la Cnn, la BBC, c'erano tutti i giornali internazionali perché era un fatto importante, dove un signore viene corrotto da fondi che provengono da aziende del capo del governo italiano. E' una cosa importante, politicamente importante, ma se a Porta a Porta si fanno dieci volte il processo di Cogne si dimentica di fare questo. Questa è la Rai.
NOSTRO COMMENTO: sulle possibili cause delle dimissioni di Veltroni ne abbiamo già parlato in un nostro articolo su questo sito dal titolo "Veltroni: dimissioni". Vogliamo ancora dire, in aggiunta a quanto Di Pietro ha ben esposto nel video, che condividiamo, che il PD ed il suo ex Segretario Veltroni non erano più affidabili. Quando un partito ed il suo Segretario perdono di credibilità non hanno più scampo. A questo si aggiungano gli scandali della Campania, Bassolino sotto processo, la Iervolino che vuole rimanere ad ogni costo a fare il Sindaco e, batte i piedi: ciò denota attaccamento alla poltrona, lo scandalo dell'Abruzzo (Del Turco processato). A tutti questi scandali dovevano seguire altrettanti decisioni importanti del partito. Nulla è successo! E allora? Allora l'elettorato si è visto tradito da una classe dirigente apatica, non interventista, sonnolenta ed addirittura dialogante con Il Cavaliere. In simili condizioni ogni e qualsiasi pretesa di avere un seguito è semplicemente assurda.