IMMIGRATI: Le varie posizione dei Leaders dei Partiti
Fonte: AGI.IT
(AGI) - Ginevra, 12 mag. - L'UNHCR (l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) ha annunciato da Ginevra che inviera' una lettera al governo italiano per sollecitare la "riammissione" sul territorio italiano di quei "migranti che sono stati respinti e che sono identificati dall'agenzia Onu quali individui che cercano protezione internazionale".
Fonte: AGI.IT
(AGI) - Ginevra, 12 mag. - L'UNHCR (l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) ha annunciato da Ginevra che inviera' una lettera al governo italiano per sollecitare la "riammissione" sul territorio italiano di quei "migranti che sono stati respinti e che sono identificati dall'agenzia Onu quali individui che cercano protezione internazionale".
Nel contempo l'agenzia delle Nazioni Unite chiede all'Italia di rispettare il principio del non-respingimento. L'Alto Commissariato riconosce "le sfide che l'immigrazione irregolare pone all'Italia e agli altri Paesi Ue", ma si dice "seriamente preoccupato" che la politica adottata attualmenmte dall'Italia metta in discussione l'accesso all'asilo nell'Unione Europea e porti con se' il rischio di una violazione del principio fondamentale del non-respingimento (non-refoulement) che e' sostenuto dalla Convenzione del 1951 relativa allo stato di rifugiato, oltre che nel diritto comunitario cosi' come in altre norme della legislazione internazionale sui diritti umani". Il principio di non-respingimento "non e' legato ad alcuna limitazione territoriale: gli Stati sono obbligati a rispettarlo ovunque sia la loro guirisizione, compreso in alto mare". La preoccupazione dell'UNHCR e' acuita dal fatto che "la Libia non ha aderito alla Convezione del '51 e non ha una legislazione nazionale sull'asilo ne' un sistema di protezione dei rifugiati". Di consequenza, scrive l'Unhcr in una nota, "non c'e' alcuna garanzia che una persona che abbia bisogno di protezione intrernazionale possa effettivamente trovarla nel Paese nordarficano. Cionondimento, l'UNHCR si sforzera' di fornire assistenza umanitaria e protrezione di base alle persone che sono state rimandate in Libia dall'Italia". Dalle prime interviste effettuate negli ultimi giorni nelle strutture di accoglienza dal personale dell'UNHCR, sembra che siano in molti coloro che necessitano di protezione internazionale e abbiano i requisiti per chiederla; primi tra tutti i migranti arrivati dalla Somalia e dall'Eritrea". In sostanza, l'agenzia Onu ritiene che sia "imperativo" trovare un modo affinche' le misure di controllo dell'immigrazuione non impediscano l'accesso alla protezione internazionale per coloro che ne hanno bisogno".
(AGI) - Roma, 12 mag. - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha risposto alle critiche dell'Unhcr sulla concessione dell'asilo politico agli immigrati: "Non capisco qual e' il problema. La Libia fa parte dell'Onu e in Libia c'e' l'Unhcr.
L'Unhcr puo' fare in Libia l'accertamento delle persone che chiedono asilo". Per il ministro coloro che hanno questo diritto devono essere accolti non solo in Italia ma anche dagli altri Paesi europei: "Non vedo perche' debbano essere mandati in Italia - ha detto - se ne faccia carico anche l'Unione europea". "Sono certo che questa cosa si possa fare benissimo in Libia, basta volerlo".
(AGI) - Sharm el Sheikh (Egitto), 11 mag. - Silvio Berlusconi esclude che sui barconi i migranti che partono dall'Africa alla volta della Sicilia non vi siano persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. "Su questi barconi - ha detto il presidente del Consiglio, a Sharm el Sheikh per partecipare al vertice italo-egiziano - di gente che ha diritto d'asilo non ce ne e' nessuno. Lo dicono le statistiche. Vi sono solo casi eccezionali". Rispondendo alle critiche del Consiglio d'Europa, Berlusconi ha detto: "Non mi piace la parola respingimenti".
Quanto all'asilo, "ci sono leggi che ci impongono di farlo e diamo asilo a chi viene da Paesi dove non c'e' liberta' e dove c'e' uno stato di polizia. Comunque - ha aggiunto - noi abbiamo sempre uno spirito umanitario".
"Si tratta - ha continuato Berlusconi - di impedire l'entrata in Italia di persone che non hanno i requisiti previsti dalla legge".
"Respingere l'immigrato clandestino non viola il diritto internazionale, ma abbiamo anche noi il dovere, come tutti gli altri paesi, di verificare se tra coloro che vengono respinti c'è chi ha diritto di chiedere l'asilo". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria. Per Fini si tratta comunque "di un tema così delicato che non è possibile affrontarlo in modo superficiale o, peggio ancora propagandistico. Il respingimento, ripete il presidente della Camera, "non viola nessun diritto. Ho apprezzato alcune prese di posizione, ma non voglio polemizzare con altre. Respingere l'immigrato che vuole entrare clandestinamente non viola il diritto internazionale. È il diritto internazionale che lo prevede, come anche ovvio e giusto che venga verificata la sussistenza dei requisiti per chiedere l'asilo prima di riaccompagnare la paese di cui si proviene".
Questo, spiega, "rende complicata la vicenda, perchè è noto che in alcuni paesi non vengono rispettati i diritti dell'uomo. Un conto è l'immigrato clandestino e un conto chi gode della possibilità di chiedere asilo. Sono due questioni che non possono essere trattate allo stesso modo". "Non credo abbia molto senso dire: 'voglio una società multietnica oppure no', perchè è innanzitutto una questione demografica. E anche una questione molto complessa." Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria e aggiunge: "in Italia, come negli altri paesi europei, il numero degli stranieri è aumentato ed è destinato ad aumentare per ragioni demografiche. Perciò una politica lungimirante in tema di immigrazione deve basarsi certamente su una garanzia di sicurezza e legalità, ma anche su di una forte cooperazione internazionale. Nell'ambito di questa politica bisogna poi chiedersi che cosa significhi davvero integrare coloro che legalmente stanno in un paese diverso da quello in cui sono nati".
"Non so se si possa parlare di società multietnica - insiste Fini - ma è un fatto, ad esempio, che nel nostro esercito ci siano ufficiali e militari, ed è positivo, che sono originari del Sudamerica, piuttosto che del Sudest asiatico o dei paesi arabi. E' chiaro che costoro sono pienamente integrati, hanno giurato fedeltà alla Costituzione. E' una società multietnica? Non lo so, certamente è una società molto diversa rispetto a quella che abbiamo fin qui conosciuto ed è una sfida che non puo' essere affrontata soltanto con riferimento alle polemiche politiche quotidiane".
I respingimenti dei barconi di immigrati sono "un'azione disumana" e "piuttosto il governo deve avere l'autorevolezza di farsi ascoltare in Europa, prima di questo non si possono far pagare persone innocenti". Così il leader dell'Idv Antonio Di Pietro è intervenuto, durante la trasmissione Ballarò su Rai Tre, sul tema dei respingimenti di imbarcazioni di immigrati da parte dell'Italia. "Prima di fare i calabrache ed essere punto di raccolta di tutta questa disperazione umana - ha spiegato Di Pietro - è necessario farsi ascoltare in Europa".
"I barconi pieni di disperati sono stati trasformati in uno spot elettorale per le prossime elezioni, come se fossero un manifesto per raccogliere voti e questa è la cosa più immorale". Così intervenendo a 'Panorama del giornò su Canale 5, il segretario del Pd, Dario Franceschini. Quanto al Pd, FRanceschini assicura che nel partito non esiste nessun distinguo "noi diciamo tutti la stessa cosa: i respingimenti, cioè rimandare gli immigrati clandestini nei loro paesi deve avvenire, ma vanno rispettate le regole e le norme internazionali, si tratta di rispettare la dignità dell'uomo, le leggi italiane e quelle internazionali". Per il leader del Pd bisogna "fare quello che prevede la Bossi-Fini, chi fa richiesta di asilo politico o di rifugiato si controlla e si manda nei centri appositi" mentre gli altri vengono respinti nei paesi di provenienza".
(AGI) - Roma, 8 mag. - "Il respingimento alle frontiere e' un'azione legittima di contrasto dell'immigrazione clandestina previsto da tutti i documenti dell'Unione Europea e dagli accordi internazionali, praticato anche durante il governo di centro sinistra". Lo ha dichiarato Piero Fassino (Pd) durante la trasmissione 'Parliamo con l'Elefante' condotta da Giuliano Ferrara su Radio 24 commentando la decisione del ministro Maroni di respingere le imbarcazioni dei clandestini. "Il tema e' delicato quando il respingimento avviene in mare - ha aggiunto Fassino - perche' il diritto internazionale prevede il soccorso di chi e' in difficolta' e non e' sempre facile individuare da dove le imbarcazioni sono partite". Interrogato da Ferrara sulla condanna dell'Onu, Fassino ha riconosciuto che le contestazioni sono legittime "in linea di principio", perche' prima del respingimento bisognerebbe identificare tutti gli emigranti e distinguere quelli che hanno diritto a chiedere l'asilo politico, ma nella pratica si tratterebbe di una procedura "molto complessa e molto difficile da gestire".
(ASCA) - Roma, 11 mag - ''Respingere senza ipocrisie l'immigrazione clandestina''. Lo dice in un'intervista a Il Mattino, il senatore PD e presidente del Copasir, Francesco Rutelli, che invita il suo partito a una politica di ''vero riformismo''. ''Usciamo, finalmente, - chiede - dal pendolo incessante che una volta va sull'accoglienza (quando vediamo una barca di disperati che annegano nel Canale di Sicilia) e la successiva sulla paura e l'intolleranza (quando degli stranieri si rendono colpevoli di gravi delitti). Dobbiamo comportarci come un grande Paese. Respingere senza ipocrisie l'immigrazione clandestina, organizzare senza paura e con costanza l'integrazione''.
l leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini è convinto che nei confronti dell'immigrazione sia necessario porre il problema all'Europa. E il premier Silvio Berlusconi lo deve fare quanto prima: "La politica estera è solo la politica dei cucù e degli scherzi oppure questo governo - si chiede Casini, intervenendo a Ballarò - ha l'autorevolezza per porre questo problema all'Europa e di fare in modo che l'Italia non si trovi da sola". Se, dunque, "una certa misura di energia in più è giusta", secondo Casini, contro l'immigrazione clandestina non si può assolutamente dire che i barconi trasportano delinquenti: "Questa gente non la si può qualificare come delinquenti abituali - ha ribattuto Casini - sono dei disgraziati che cercano da mangiare e vanno là dove c'è". Secondo Casini è necessario porre con forza la questione all'Ue e anche "ai signori dell'Onu che sono sempre pronti a pontificare".
«Non è mica vero che i respingimenti li ha inventati Maroni. Gia stato fatto, ed è stato fatto bene, senza le proteste dell'Onu e della Chiesa». Massimo D'Alema interviene così sulla linea dura del governo contro gli immigrati, a margine della cerimonia per il 60/mo anniversario della Nato in corso al Senato.
L'ex presidente del Consiglio ha detto di non condividere la suddivisione manichea tra «una destra che vuole la sicurezza dei cittadini e la sinistra che favorisce l'immigrazione clandestina» e ha ricordato i risultati positivi conseguiti dal suo governo e da quello presieduto da Romano Prodi, alla fine degli anni '90 sull'immigrazione dall'Albania, quando «il canale d'Otranto sembrava il canale di Sicilia».
«Quando siamo stati al governo - ha sottolineato D'Alema - specificamente il governo Prodi e il mio, abbiamo risolto il problema dell'immigrazione clandestina dall'Albania. Lo abbiamo risolto - ha spiegato - nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Lo abbiamo risolto con un accordo di riammissione dell'Albania, riconoscendo le persone, distinguendo coloro che avevano diritto d'asilo e respingendo quelli che non l'avevano».
Sulle stesse posizioni anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, che, durante l'odierna visita ad Algeri, dice: «Noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo».
NOSTRO COMMENTO: Per dovere di cronaca e di obiettività abbiamo citato tutti i pareri dei vari leaders dei partiti sia del PD che del PDL. Voi che opinione vi siete fatta?
(AGI) - Roma, 12 mag. - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha risposto alle critiche dell'Unhcr sulla concessione dell'asilo politico agli immigrati: "Non capisco qual e' il problema. La Libia fa parte dell'Onu e in Libia c'e' l'Unhcr.
L'Unhcr puo' fare in Libia l'accertamento delle persone che chiedono asilo". Per il ministro coloro che hanno questo diritto devono essere accolti non solo in Italia ma anche dagli altri Paesi europei: "Non vedo perche' debbano essere mandati in Italia - ha detto - se ne faccia carico anche l'Unione europea". "Sono certo che questa cosa si possa fare benissimo in Libia, basta volerlo".
(AGI) - Sharm el Sheikh (Egitto), 11 mag. - Silvio Berlusconi esclude che sui barconi i migranti che partono dall'Africa alla volta della Sicilia non vi siano persone che potrebbero godere di un diritto d'asilo. "Su questi barconi - ha detto il presidente del Consiglio, a Sharm el Sheikh per partecipare al vertice italo-egiziano - di gente che ha diritto d'asilo non ce ne e' nessuno. Lo dicono le statistiche. Vi sono solo casi eccezionali". Rispondendo alle critiche del Consiglio d'Europa, Berlusconi ha detto: "Non mi piace la parola respingimenti".
Quanto all'asilo, "ci sono leggi che ci impongono di farlo e diamo asilo a chi viene da Paesi dove non c'e' liberta' e dove c'e' uno stato di polizia. Comunque - ha aggiunto - noi abbiamo sempre uno spirito umanitario".
"Si tratta - ha continuato Berlusconi - di impedire l'entrata in Italia di persone che non hanno i requisiti previsti dalla legge".
"Respingere l'immigrato clandestino non viola il diritto internazionale, ma abbiamo anche noi il dovere, come tutti gli altri paesi, di verificare se tra coloro che vengono respinti c'è chi ha diritto di chiedere l'asilo". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria. Per Fini si tratta comunque "di un tema così delicato che non è possibile affrontarlo in modo superficiale o, peggio ancora propagandistico. Il respingimento, ripete il presidente della Camera, "non viola nessun diritto. Ho apprezzato alcune prese di posizione, ma non voglio polemizzare con altre. Respingere l'immigrato che vuole entrare clandestinamente non viola il diritto internazionale. È il diritto internazionale che lo prevede, come anche ovvio e giusto che venga verificata la sussistenza dei requisiti per chiedere l'asilo prima di riaccompagnare la paese di cui si proviene".
Questo, spiega, "rende complicata la vicenda, perchè è noto che in alcuni paesi non vengono rispettati i diritti dell'uomo. Un conto è l'immigrato clandestino e un conto chi gode della possibilità di chiedere asilo. Sono due questioni che non possono essere trattate allo stesso modo". "Non credo abbia molto senso dire: 'voglio una società multietnica oppure no', perchè è innanzitutto una questione demografica. E anche una questione molto complessa." Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria e aggiunge: "in Italia, come negli altri paesi europei, il numero degli stranieri è aumentato ed è destinato ad aumentare per ragioni demografiche. Perciò una politica lungimirante in tema di immigrazione deve basarsi certamente su una garanzia di sicurezza e legalità, ma anche su di una forte cooperazione internazionale. Nell'ambito di questa politica bisogna poi chiedersi che cosa significhi davvero integrare coloro che legalmente stanno in un paese diverso da quello in cui sono nati".
"Non so se si possa parlare di società multietnica - insiste Fini - ma è un fatto, ad esempio, che nel nostro esercito ci siano ufficiali e militari, ed è positivo, che sono originari del Sudamerica, piuttosto che del Sudest asiatico o dei paesi arabi. E' chiaro che costoro sono pienamente integrati, hanno giurato fedeltà alla Costituzione. E' una società multietnica? Non lo so, certamente è una società molto diversa rispetto a quella che abbiamo fin qui conosciuto ed è una sfida che non puo' essere affrontata soltanto con riferimento alle polemiche politiche quotidiane".
I respingimenti dei barconi di immigrati sono "un'azione disumana" e "piuttosto il governo deve avere l'autorevolezza di farsi ascoltare in Europa, prima di questo non si possono far pagare persone innocenti". Così il leader dell'Idv Antonio Di Pietro è intervenuto, durante la trasmissione Ballarò su Rai Tre, sul tema dei respingimenti di imbarcazioni di immigrati da parte dell'Italia. "Prima di fare i calabrache ed essere punto di raccolta di tutta questa disperazione umana - ha spiegato Di Pietro - è necessario farsi ascoltare in Europa".
"I barconi pieni di disperati sono stati trasformati in uno spot elettorale per le prossime elezioni, come se fossero un manifesto per raccogliere voti e questa è la cosa più immorale". Così intervenendo a 'Panorama del giornò su Canale 5, il segretario del Pd, Dario Franceschini. Quanto al Pd, FRanceschini assicura che nel partito non esiste nessun distinguo "noi diciamo tutti la stessa cosa: i respingimenti, cioè rimandare gli immigrati clandestini nei loro paesi deve avvenire, ma vanno rispettate le regole e le norme internazionali, si tratta di rispettare la dignità dell'uomo, le leggi italiane e quelle internazionali". Per il leader del Pd bisogna "fare quello che prevede la Bossi-Fini, chi fa richiesta di asilo politico o di rifugiato si controlla e si manda nei centri appositi" mentre gli altri vengono respinti nei paesi di provenienza".
(AGI) - Roma, 8 mag. - "Il respingimento alle frontiere e' un'azione legittima di contrasto dell'immigrazione clandestina previsto da tutti i documenti dell'Unione Europea e dagli accordi internazionali, praticato anche durante il governo di centro sinistra". Lo ha dichiarato Piero Fassino (Pd) durante la trasmissione 'Parliamo con l'Elefante' condotta da Giuliano Ferrara su Radio 24 commentando la decisione del ministro Maroni di respingere le imbarcazioni dei clandestini. "Il tema e' delicato quando il respingimento avviene in mare - ha aggiunto Fassino - perche' il diritto internazionale prevede il soccorso di chi e' in difficolta' e non e' sempre facile individuare da dove le imbarcazioni sono partite". Interrogato da Ferrara sulla condanna dell'Onu, Fassino ha riconosciuto che le contestazioni sono legittime "in linea di principio", perche' prima del respingimento bisognerebbe identificare tutti gli emigranti e distinguere quelli che hanno diritto a chiedere l'asilo politico, ma nella pratica si tratterebbe di una procedura "molto complessa e molto difficile da gestire".
(ASCA) - Roma, 11 mag - ''Respingere senza ipocrisie l'immigrazione clandestina''. Lo dice in un'intervista a Il Mattino, il senatore PD e presidente del Copasir, Francesco Rutelli, che invita il suo partito a una politica di ''vero riformismo''. ''Usciamo, finalmente, - chiede - dal pendolo incessante che una volta va sull'accoglienza (quando vediamo una barca di disperati che annegano nel Canale di Sicilia) e la successiva sulla paura e l'intolleranza (quando degli stranieri si rendono colpevoli di gravi delitti). Dobbiamo comportarci come un grande Paese. Respingere senza ipocrisie l'immigrazione clandestina, organizzare senza paura e con costanza l'integrazione''.
l leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini è convinto che nei confronti dell'immigrazione sia necessario porre il problema all'Europa. E il premier Silvio Berlusconi lo deve fare quanto prima: "La politica estera è solo la politica dei cucù e degli scherzi oppure questo governo - si chiede Casini, intervenendo a Ballarò - ha l'autorevolezza per porre questo problema all'Europa e di fare in modo che l'Italia non si trovi da sola". Se, dunque, "una certa misura di energia in più è giusta", secondo Casini, contro l'immigrazione clandestina non si può assolutamente dire che i barconi trasportano delinquenti: "Questa gente non la si può qualificare come delinquenti abituali - ha ribattuto Casini - sono dei disgraziati che cercano da mangiare e vanno là dove c'è". Secondo Casini è necessario porre con forza la questione all'Ue e anche "ai signori dell'Onu che sono sempre pronti a pontificare".
«Non è mica vero che i respingimenti li ha inventati Maroni. Gia stato fatto, ed è stato fatto bene, senza le proteste dell'Onu e della Chiesa». Massimo D'Alema interviene così sulla linea dura del governo contro gli immigrati, a margine della cerimonia per il 60/mo anniversario della Nato in corso al Senato.
L'ex presidente del Consiglio ha detto di non condividere la suddivisione manichea tra «una destra che vuole la sicurezza dei cittadini e la sinistra che favorisce l'immigrazione clandestina» e ha ricordato i risultati positivi conseguiti dal suo governo e da quello presieduto da Romano Prodi, alla fine degli anni '90 sull'immigrazione dall'Albania, quando «il canale d'Otranto sembrava il canale di Sicilia».
«Quando siamo stati al governo - ha sottolineato D'Alema - specificamente il governo Prodi e il mio, abbiamo risolto il problema dell'immigrazione clandestina dall'Albania. Lo abbiamo risolto - ha spiegato - nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Lo abbiamo risolto con un accordo di riammissione dell'Albania, riconoscendo le persone, distinguendo coloro che avevano diritto d'asilo e respingendo quelli che non l'avevano».
Sulle stesse posizioni anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, che, durante l'odierna visita ad Algeri, dice: «Noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo».
NOSTRO COMMENTO: Per dovere di cronaca e di obiettività abbiamo citato tutti i pareri dei vari leaders dei partiti sia del PD che del PDL. Voi che opinione vi siete fatta?
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