ECCO PERCHE’ BERTOLASO NON POTEVA NON SAPERE
I RADICALI PRESENTARONO UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUI LAVORI
ALLA MADDALENA ERA IL 5 GENNAIO 2009
di Paola Zanca
Dal Fatto Quotidiano del 20-02-2010
Ma una settimana prima, su l’Espresso, Fabrizio Gatti aveva lanciato la prima pietra nello stagno. Raccontava dei legame d'affari tra i familiari di Balducci e le imprese appaltatrici, denunciava l’uso di
manodopera in nero, chiedeva conto delle macerie contaminate da amianto, ipotizzava spese gonfiate.
Grande inchiesta, indifferenza generale. Solo i deputati radicali, dopo aver letto quell’articolo, sobbalzarono sugli scranni. E il 5 gennaio 2009, appunto, presentarono un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio, al sottosegretario per la Protezione civile, ai ministri dell’Ambiente, della Giustizia e dell’Interno. Chiedevano se quelle cose scritte da Gatti corrispondessero “anche solo parzialmente alla realtà”, ed avanzavano la proposta di levare il segreto di Stato da quell’affare
multimilionario. Risposte? Nessuna. Né Berlusconi, né Bertolaso, né Prestigiacomo, né Alfano, né Maroni spiccicarono una parola.
Funziona così: i parlamentari presentano un’interrogazione, questa viene trasmessa agli uffici dei ministeri destinatari che istruiscono la pratica: fanno verifiche, trovano le risposte e poi sottopongono il documento alla firma del sottosegretario responsabile.
Nel caso dei lavori alla Maddalena – come succede spesso – quella pratica si inabissò negli uffici.
Ma qui il punto è un altro: è che Bertolaso non poteva non sapere. “Nella sua intervista a Panorama – spiega la deputata radicale Elisabetta Zamparutti, prima firmataria di quell’interrogazione e componente della commissione Ambiente e Infrastrutture della Camera – Bertolaso dice che qualcosa può essergli sfuggito: qualcosa sì, ma non certo quello di cui parlavamo nell’interrogazione, visto che
gliel’abbiamo chiesto per iscritto, in tempi non sospetti. Ti può sfuggire un articolo di stampa, non ti può sfuggire un’interrogazione parlamentare”.
I Radicali, tra l’altro, usano anche sollecitare periodicamente la risposta alle interrogazioni rimaste senza: in questo caso, dal gennaio 2009 a oggi, l’hanno fatto otto volte. Bertolaso non poteva non sapere. “Il sottosegretario – prosegue Zamparutti – sostiene anche che per ogni segnalazione di presunti abusi veniva attivata una commissione di controllo. Come mai, nonostante la nostra segnalazione, non c’è mai stato modo e tempo di verificare gli appalti a La Maddalena?”. Bertolaso (e il governo) non l’hanno fatto. Zamparutti lo chiama “il complotto del silenzio”. I complici stanno anche
nell’opposizione: “Sul tema degli appalti non vedo un grande interesse dei partiti a fare luce”. Quell’interrogazione, un anno fa, la firmarono solo i deputati radicali. Sotto alle domande sugli appalti a
La Maddalena nessuno ha voluto metterci nome e cognome.
NOSTRO COMMENTO: E allora perché mentire?