Da Repubblica.it si riporta:
"Punire i magistrati che intercettano"
Depositata alla Camera il 28 ottobre, due giorni dopo l'esplosione dell'affare Ruby, a firma del parlamentare Pdl Vitali, ora al vaglio del premier. "Riparazione di ingiusta intercettazione di comunicazioni telefoniche e conversazioni"
La proposta è stata consegnata direttamente nelle mani di Silvio Berlusconi - che ora la sta valutando - il giorno della riunione con i deputati-avvocati del Pdl. "L'ho consegnata io al presidente- spiega Vitali- e mi ha detto che la esaminerà con attenzione. La prossima settimana la presenterò in conferenza stampa e chiederò di esaminarla subito in commissione giustizia".
A leggere i cinque articoli, il progetto di legge sembra proprio pensato per il caso Ruby. E, se venisse approvato dal Parlamento, metterebbe un serio freno all'uso delle intercettazioni da parte dei magistrati, che potrebbero incorrere in pesanti sanzioni.
I punti principali della proposta sono i seguenti:
i pm e i gip non competenti territorialmente e funzionalmente non potranno più autorizzare intercettazioni, pena provvedimenti disciplinari stabiliti dal ministro della Giustizia.
In caso di assoluzione in un processo, l'imputato, ma anche tutti i testimoni finiti nelle intercettazioni 'spiattellate' sui giornali, avranno diritto a un risarcimento fino ad un massimo di 100mila euro, che sarà sborsato di tasca propria dai pm dopo sentenza "di responsabilità contabile" della Corte dei conti.
Potrà infatti chiedere l'applicazione della legge chi è stato assolto con sentenza irrevocabile "perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato da un'imputazione formulata nell'ambito di un procedimento penale nel quale è stato destinatario di intercettazioni di comunicazioni telefoniche o di conversazioni".
Chi verrà prosciolto da ogni accusa, insomma, "avrà diritto a un'equa riparazione per l'intercettazione ingiustamente subita".
Ma la vera "chicca" è la norma transitoria che rende la legge retroattiva: avranno diritto al risarcimento anche coloro che sono stati coinvolti in indagini risalenti a 5 anni prima della sua entrata in vigore.
Nella relazione di accompagnamento al testo, Vitali spiega: "È innegabile che soprattutto negli ultimi anni vi sia stato un abuso" dello strumento delle intercettazioni "che, da un lato, è enormemente costato alle casse dello stato e, dall'altro, è stato largamente invasivo del diritto costituzionale alla riservatezza nei confronti di numerosissimi cittadini che sono usciti dalle rispettive vicende dopo essere passati nel 'tritacarne' mediatico e giudiziario. Il Parlamento è stato fino a oggi incapace di dettare una disciplina che regolamentasse la materia".
NOSTRO COMMENTO: questa legge, ove mai dovesse avere ingresso, finirà inevitabilmente per agevolare la mafia, il terrorismo e l’estorsione. Mi auguro che non sia questo che si voglia!