Da Repubblica.it si riporta: 05 aprile 2011
Censura per La Russa dopo il "vaffa" a Fini
La sanzione approvata dall'ufficio di presidenza su proposta dei questori. Il ministro: "Rispetto la decisione, risponderò". Maggioranza compatta, il centrosinistra si spacca al voto e Bocci e Bindi (Pd) escono dall'aula. Per la presidente del Pd è "troppo poco, ci voleva l'interdizione". Idv: "Decisione da codardi".
ROMA - Censura per Ignazio La Russa. E' questa la sanzione approvata dall'ufficio di presidenza della Camera, su proposta dei questori, nei confronti del ministro della Difesa, che lo scorso 30 marzo ha apostrofato con un "vaffa" il presidente di Montecitorio 1 Gianfranco Fini durantela seduta sul processo breve in Aula.
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"Tenuto conto delle conclusioni cui è pervenuta la giunta per il regolamento - si legge nel parere approvato - il collegio dei questori, nell'esprimere la più viva deplorazione del comportamento tenuto dall'onorevole La Russa nei confronti della presidenza, ha conclusivamente convenuto di proporre all'ufficio di presidenza di indirizzare al medesimo deputato una lettera di fermo richiamo". La lettera sarà inviata per conoscenza anche al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Dal canto suo, il ministro della Difesa prende atto "con serenità" della sanzione: "E' una decisione che rispetto", ha detto. "Leggerò la lettera e risponderò, naturalmente con il massimo rispetto, ma finalmente mettendo in fila i fatti così come sono avvenuti", dice La Russa. Fatti nei quali, aggiunge, "sicuramente c'è stata una mia responsabilità ma assai diversa da quella che
è stata dipinta in questi giorni, da valutare insieme a tutti gli altri fatti che sono successi, non solo fuori ma anche dentro l'Aula e su cui, mi pare, si sia sorvolato troppo in questi giorni". Il ministro ha poi abbozzato una possibile spiegazione: "La rottura dell'unità del mio mondo mi ha procurato nervosismo e ammetto che gli ultimi tempi sono stati quelli in cui sono stato più nervoso in tutta la mia vita politica. Quanto accaduto in questi mesi, e cioè che il mondo politico nel quale sono cresciuto da quando avevo dieci anni sia cambiato, per me è stata una catarsi. Ho dovuto metabolizzare la rottura con Fini. Ho dovuto elaborare la rottura".
Mentre la maggioranza ha sostenuto la proposta dei deputati questori, il centrosinistra al voto si è spaccato: Silvana Mura di Idv ha votato contro, Rocco Buttiglione e Renzo Lusetti dell'Udc e Donato Lamorte di Fli si sono astenuti e Rosy Bindi e Giampaolo Bocci del Pd sono usciti dalla sala per non partecipare alla votazione: una scelta dettata dalla loro non condivisione della proposta dei questori e per venire incontro al presidente Fini che aveva chiesto massima coesione. L'atteggiamento assunto da due esponenti del Pd non sarebbe piaciuto al questore di opposizione, Gabriele Albonetti.
"Riteniamo la proposta dei questori riduttiva - ha spiegato Renzo Lusetti - ma per rispetto alla situazione che c'è stata e che ci sarà questa settimana abbiam deciso di astenerci per rasserenare il clima". Soddisfatto il Pdl: "Era l'unica sanzione possibile con il regolamento attuale", ha spiegato Gregorio Fontana del Pdl che ha chiesto "attenzione a quanto è successo mercoledì in piazza Montecitorio". Nell'esprimere "la più viva deplorazione" del comportamento tenuto dall'onorevole La Russa nei confronti della presidenza della Camera, i questori hanno chiesto all'ufficio di presidenza di inviare al ministro della Difesa "una lettera di fermo richiamo".
Ma l'opposizione protesta: la sanzione è inadeguata per Silvana Mura, deputata dell'Idv: "E' acqua fresca, ed equivale a dire che da oggi chiunque in aula può insultare in maniera volgare la presidenza ed invocare il precedente fatto valere per il ministro della Difesa. Per questo ho votato contro e ho chiesto quindici giorni di sospensione dal voto per il deputato La Russa", ha dichiarato in una nota.
Duro anche il commento di Rosy Bindi: secondo la presidente del Pd La Russa "avrebbe dovuto avere, come membro della Camera, oltre che del governo, l'interdizione almeno dalla partecipazione al voto sul provvedimento. Siamo peraltro in assenza di scuse...". Secondo la Bindi questi comportamenti "fanno scattare processi emulativi come è accaduto il giorno dopo con Alfano che ha tirato contro i banchi dell'opposizione la tesserina per il voto". Insomma, conclude la vicepresidente della Camera, "non c'è una sanzione abbastanza adeguata per sanzionare quanto avvenuto e questa è l'unica ragione per cui andrebbe cambiato il regolamento".
Una decisione da codardi, per Massimo Donadi dell'Idv. "I ministri sono liberi di offendere le istituzioni. La sanzione irrisoria comminata a La Russa è un vero e proprio atto di codardia da parte dell'ufficio di presidenza", dichiara il presidente del gruppo Idv alla Camera. E Antonio Di Pietro rincara: "Non siamo più a fatti censurabili con un buffetto, ma alla richiesta formale di dimissioni di questi ministri e dell'intero governo che non ha più rispetto per il parlamento e i cittadini".
Non si fa attendere la replica del Pld: "Per quanto riguarda gli insulti in aula, sia il Pd che l'Idv non possono dare lezioni visto il tenore di alcuni interventi e di molte provocazioni portati avanti, con indubbio spirito creativo, nel corso di questi anni", commenta Fabrizio Cicchitto.
NOSTRO COMMENTO: Perché c’è da commentare? Solo schifo e vergogna!